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Martedì, 06 Settembre 2011 08:22
Di Letizia Moratti

Buon pomeriggio.
In questi giorni il nostro Paese è infuocato dalle polemiche, dai dibattiti e dalle proposte. Si parla di pensioni, di welfare, di tagli, di sacrifici, di esigenze concrete.
Si è molto discusso sul tema delle donne e del loro ruolo attivo nella società, argomento questo, a me molto caro, che ha ispirato le mie quattro proposte di modifica alla manovra, con le quali concludevo il mio articolo sul Corriere.
  1. Destinare parte del risparmio nei costi previdenziali che verrà dall’innalzamento dell’età di vecchiaia delle donne al finanziamento dello start up di imprese femminili;
  2. Inserire, nelle nuove politiche del lavoro introdotte per rafforzare la contrattualizzazione aziendale e territoriale, incentivi all’occupazione femminile;
  3. Valorizzare le reti di sostegno all’imprenditorialità femminile che - sull'esempio di cio' che gia' fanno comunita' come “Donne Imprenditrici” promossa da Gianna Martinengo – stanno lavorando per sviluppare forme di “E-work” e di utilizzo delle tecnologie per conciliare le necessità del tempo dedicato al lavoro con la cura della famiglia;
  4. Adottare uno strumento gia' disponibile, concreto, flessibile e innovativo come il microcredito per favorire la nascita di centinaia di nuove imprese femminili
Mi piacerebbe, a questo punto, confrontarmi con voi su un tema molto concreto, cercando di dare sostanza alle tante riflessioni e di provare a concentrarmi su ciò che, a mio avviso, rappresenta una vera opportunità, una nuova frontiera alla quale non solo noi donne, ma anche i giovani, come anche altre realtà della nostra società possono rivolgersi: il microcredito.

Ho sempre creduto in questa realtà, e la Fondazione Welfare Ambrosiano, che da settembre erogherà a Milano i primi finanziamenti, ne è la prova. Credo che questa forma di opportunitá però, possa e debba essere anche proposta dal settore privato, al fine di rafforzare l'offerta di questi importanti servizi.
Testimonianze del successo di queste attività sono MyBnk di Lily Lapenna (www.MyBnk.org), Planet Finance di Attali (www.planetfinancegroup.com) e FairFinance di Faisel Rahaman (www.FairFinance.org.uk).
Questa prospettiva permette alle donne, ma anche ai giovani e a chi ha bisogno di sostegno, di ricevere quel tanto che basta per uscire da una situazione di difficoltà e per mettere in piedi una propria attività, avviare un progetto o, semplicemente, riorganizzare la propria autonomia.
Nel proporre il micorcredito anche a Milano e in Italia, si potrebbe coinvolgere giovani delle realtà universitarie, per dare vita a progetti di micro impresa, ad un iniziale percorso di crescita da applicare poi a tutti gli ambiti della società. Anche qui gli esempi prima citati di My Bnk e Fair Finance sono di ispirazione.
 
Non sarà il microcredito a risolvere il problemi del nostro Paese, ma potrebbe essere un impulso alla crescita. Potrebbe andare a beneficio di noi donne, come scrivevo l'altro giorno sul Corriere, aiutare i giovani, sostenere le buone idee di chi non ha le forze per realizzare e allora rinuncia. Come dicevo sopra: è un'opportunità.

Condividete questa prospettiva? Pensate che possa essere una frontiera interessante?