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Mercoledì, 05 Febbraio 2014 09:05

Etimos Foundation quattro anni fa ha iniziato a sviluppare progetti di microcredito anche nel nostro Paese. Dopo i successi di alcune iniziative realizzate in Abruzzo ed Emilia nelle fasi successive ai terremoti del 2009 e del 2012, la fondazione ha scelto di costituire un operatore finanziario specializzato per meglio rispondere ai nuovi bisogni emersi nel corso della crisi.
Dopo anni di attività internazionale, la fondazione ha deciso quindi di diventare investitore e incubatore di Microcredito per l’Italia (MxIT), un’impresa sociale specializzata in microcredito riconosciuta come intermediario finanziario dalla Banca d’Italia.
 Oltre a offrire competenze finanziare specialistiche, Microcredito per l’Italia ha impostato la propria struttura operativa in modo da cogliere meglio i bisogni di chi necessita microprestiti, a cui ovviamente non possono essere applicati i normali parametri di bancabilità. Il modus operandi prevede in particolare la creazione di partnership con i soggetti economici e sociali che più si prestano alle situazioni contingenti

Questi attori possono essere singoli volontari o associazioni di volontariato che favoriscano il contatto con i beneficiari e in un lavoro, ma anche associazioni di categoria e ordini professionali, amministrazioni pubbliche, le banche - che in questo momento sono ancora il terminale attraverso cui vengono erogati i finanziamenti garantiti da Microcredito per l’Italia - ed eventuali finanziatori privati. Attraverso queste modalità Microcredito per l’Italia pare aver raggiungo un certo equilibrio tra gli obiettivi di inclusività - ovvero la possibilità di allargare le maglie del credito, assumendosene un rischio diretto, indipendentemente dal ruolo di garanti o di erogatori del finanziamento - e i vincoli di sostenibilità – ovvero la gestione oculata delle risorse disponibili.

Fonte: Secondo Welfare