Stampa
Venerdì, 03 Maggio 2013 09:09
altL’alimentazione ha un valore primario per la tutela della salute e del benessere delle persone. Inoltre, il cibo ha un valore culturale, è occasione di comunicazione e di aggregazione familiare e sociale, ed è un elemento fondamentale per lo sviluppo e la promozione dei popoli, che pone problemi di equità nella distribuzione delle risorse alimentari. Il ciclo di vita del cibo, dalla produzione al consumo, ha anche un impatto ambientale sul pianeta, perché, per produrre gli alimenti si impegnano territorio e acqua, si immettono nell’atmosfera anidride carbonica e altri gas serra, e si producono perdite e rifiuti che ci si deve preoccupare di smaltire. L’adeguatezza nutrizionale è la chiave per un’alimentazione sana e i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana), nella nuova revisione 2012, sono un importante strumento per conseguirla. Ma un’alimentazione adeguata dal punto di vista nutrizionale può avere sull’ambiente un impatto più o meno elevato, può consumare in maniera diversa le risorse limitate a disposizione del nostro pianeta.
La Doppia Piramide Alimentare/Ambientale, nella nuova edizione diffusa quest’anno dal BCFN, è lo strumento adeguato per orientare le scelte alimentari delle persone, a tutela della loro salute e dell’ambiente, per riequilibrare alcuni eccessi alimentari propri dello stile di vita “occidentale”, riscoprire l’attualità del modello mediterraneo e allo stesso tempo aiutare l’ambiente in cui viviamo riducendo gli impatti su di esso. Le nuove elaborazioni 2012 del BCFN, svolte sulla base di dati pubblici, evidenziano (in via preliminare e in attesa di ulteriori verifiche e validazioni) che la scelta di menù equilibrati dal punto di vista nutrizionale e sostenibili dal punto di vista ambientale, non implica necessariamente un aumento del costo per il consumatore, e, in alcuni casi, consente di ottenere un risparmio.
Quello della sostenibilità ambientale dell’alimentazione è anche un problema di responsabilità e di scelte personali e familiari, oltre che istituzionali. A giudicare dai comportamenti d’acquisto delle persone, nel nostro paese, le scelte alimentari dei consumatori sono oggi mediamente più rispettose dell’equità e della sostenibilità, e a favore della valorizzazione dei prodotti del territorio, tipici della Dieta Mediterranea. Proprio nei confronti di quest’ultima, vi sono oggi segnali di un’attenzione crescente da parte delle persone, di una sensibilità che inizia ad affermarsi, testimoniata anche dall’aumento delle pubblicazioni scientifiche sul ruolo dello stile alimentare mediterraneo per la salute e il benessere, tema di cui il Nutrition & Health Journal Club da conto periodicamente.

Alcuni degli esperti che hanno partecipato al Simposio congiunto – tenuto a Bologna, il 22 ottobre 2012, dalla SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) e dal BCFN (Barilla Center for Food and Nutrition) in occasione del XXXV Congresso Nazionale SINU – individuano gli aspetti salienti della sostenibilità agroalimentare e il Prof. Gabriele Riccardi, Membro dell’Advisory Board BCFN, in una videointervista, realizzata in occasione del Simposio stesso, illustra il significato dell’iniziativa e spiega come, con la “bussola” della Doppia Piramide Alimentare/Ambientale, sia possibile identificare fonti di nutrienti a basso impatto ambientale, nel segno dell’adeguatezza nutrizionale e dei LARN.
Nel mondo, due miliardi di persone sono in sovrappeso o obese (WHO 2011). Di contro, un miliardo è sotto nutrito (FAO 2010) e più di un miliardo soffre di malnutrizione e carenza di micronutrienti (FAO 2011). Ciò significa che una percentuale consistente della popolazione mondiale si alimenta in modo inadeguato e sbilanciato dal punto di vista nutrizionale.
L’attuale sistema di produzione, riserva e consumo di alimenti, quindi, non corrisponde più alle esigenze presenti e future e, a causa della sua complessità, risulta estremamente fragile a ogni crisi climatica, socio-economica, politica o finanziaria.
Ecco perché è necessario individuare nuove strategie per promuovere l’adozione di diete sostenibili che permettano di garantire la sicurezza e la qualità alimentare.

Un modello alimentare sostenibile, oltre a essere nutrizionalmente adeguato e contribuire alla salute e al benessere delle generazioni presenti e future, deve avere un basso impatto sull’ambiente, deve essere rispettoso della biodiversità e degli ecosistemi, accessibile, culturalmente accettabile ed economicamente conveniente.
A sua volta, l’adeguatezza nutrizionale è complessa da attuare poiché comprende aspetti specificamente nutrizionali (quali il raggiungimento dell’equilibrio energetico e il soddisfacimento del fabbisogno di nutrienti e di altri composti di interesse Alimentazione e ambiente: tra nuove indicazioni nutrizionali e impatti ambientali A sua volta, l’adeguatezza nutrizionale è complessa da attuare poiché comprende aspetti specificamente nutrizionali (quali il raggiungimento dell’equilibrio energetico e il soddisfacimento del fabbisogno di nutrienti e di altri composti di interesse nutrizionale), ma anche aspetti di carattere alimentare (legati alla scelta degli specifici alimenti che consentono di ottimizzare la dieta), di comodità d’uso (legati agli attuali stili di vita) e altri connessi con il recupero di tradizioni e tipicità.
Da questo punto di vista, si può forse affermare che lo stile alimentare di tipo mediterraneo sia un paradigma di adeguatezza nutrizionale.
L’adeguatezza della dieta si basa quindi innanzitutto sui LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) che, con la nuova revisione 2012, propongono una serie di valori di riferimento da applicare alle diverse fasce di popolazione.

I valori sono definiti principalmente sulla base della prevenzione di stati carenziali e del mantenimento delle funzioni biochimico-fisiologiche dell’organismo, tuttavia, quando possibile, sono stati integrati con alcune valutazioni relative alla prevenzione delle malattie croniche. Questo aspetto risulta di grande interesse, ma è ancora oggetto di studio, anche in relazione al fatto che le possibili interazioni presenti negli alimenti tra i diversi nutrienti e tra questi e le sostanze non nutritive sono molteplici e complicano l’evidenza del ruolo preventivo dei singoli nutrienti. Per questo è necessario comunicare i messaggi di adeguatezza nutrizionale attraverso Linee Guida basate sugli alimenti (rappresentate con modelli facilmente comprensibili come la Piramide Alimentare), con lo scopo di suggerire le scelte alimentari più adatte a seguire le indicazioni dei LARN e ad attuare una corretta prevenzione delle malattie croniche, pur nel rispetto delle specificità delle popolazioni e delle individualità.
Allo stesso modo, non tutte le diete adeguate dal punto di vista nutrizionale hanno anche un basso impatto ambientale, dal momento che questo è strettamente legato al consumo di alimenti specifici. Questo aspetto deve essere quindi adeguatamente considerato nelle Linee Guida che devono aiutare a pianificare i pasti quotidiani, scegliendo la miglior combinazione di alimenti che assicuri sia l’equilibrio nutrizionale sia il rispetto dell’ambiente. Oggi, in Italia, come evidenzia il Primo rapporto CENSIS sulle abitudini alimentari degli italiani (2010), le scelte e i comportamenti di acquisto delle persone, sono mediamente più rispettosi dell’equità e della sostenibilità (pur restando soggettivi, eterogenei e mutevoli) e si orientano a favore della valorizzazione dei prodotti del territorio.
Questi segnali positivi devono essere rafforzati dalla consapevolezza che le indicazioni nutrizionali tese a controllare sovrappeso e obesità e ridurre il rischio delle principali malattie non trasmissibili vanno nella stessa direzione del controllo dei fattori ambientali.
 
Fonte: Sport e Medicina