altLa Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità, per eccesso di delega legislativa, delle norme che hanno introdotto la media-conciliazione nelle controversie civili e commerciali, nella parte in cui si prevede il carattere obbligatorio della mediazione.

«La Corte costituzionale - si legge in un comunicato stampa diffuso dalla Consulta - ha dichiarato la illegittimità costituzionale, per eccesso di delega legislativa, del d.lgs. 4 marzo 2010, n.28 nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione».


Il ministro della Giustizia Paola Severino non sembra troppo preoccupata dalla sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato l'obbligatorietà della media conciliazione: «Non ho letto le motivazioni - ha spiegato ai cronisti che l'hanno interpellata alla Camera - ma la sentenza ha dichiarato l'illegittimità solo di una parte, quella relativa alla mediazione obbligatoria». Il Guardasigilli ha sottolineato come si trattasse di una delega esercitata dal precedente Governo e comunque, ha aggiunto, «stavamo già rtagionando sulla mediazione con gli avvocati, gli istituti funzionano nel tempo, con la pratica, e questo stava iniziando a funzionare. Rimane comunque quella facoltativa, vorrà dire che punteremo sugli incentivi».
 

«Accolgo positivamente la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità per eccesso di delega del decreto legislativo nella parte in cui era previsto il carattere obbligatorio della mediazione», ha commentato il presidente della commissione Giustizia del Senato il senatore del Pdl Filippo Berselli. «Allorché la commissione Giustizia fu chiamata al riguardo - ricorda Berselli - espresse parere nettamente contrario proprio per l'eccesso di delega ora sanzionato dalla Corte costituzionale».
 

Soddisfazione è stata espressa da Maurizio De Tilla, presidente dell'organismo di rappresentanza politica degli avvocati. «La Consulta dà ragione allOua e agli ordini e alle associaioni forensi», commenta De Tilla. «Si blocca così il processo di privatizzazione della giutsizia civile. Ora la battaglia continua contro l'aumento dei costi per i cittadini, l'eliminazione del filtro in appello e il taglio di oltre 1.000 uffici giudiziari».

Fonte: Il Sole 24 ore