Le donne non si sono fermate nonostante la crisi; sono oltre 35 mila le nuove imprese rosa, ovvero il 65% del totale, per lo più giovani e con servizi digitali e innovativi.

Imprenditoria femminileLa crisi economica non ha fermato il mondo dell’imprenditoria al femminile. Sono infatti oltre 35 mila le nuove imprese rosa che sono nate nell’ultimo anno in Italia, ovvero il 65%dell’incremento complessivo. Le imprese con predominanza di donne, oltre a crescere con un tasso assolutamente migliore rispetto agli uomini, sono anche più giovani e multiculturali, nonché più predisposte all’innovazione e ai servizi digitali.

In particolare le imprese legate al digitale sono cresciute del +9,5%, contro il +3% complessivo, passando nell’ICT da 1.800 aziende a 20.500 tra il 2010 e il 2015. Lestartup innovative puntano sulla produzione di software e sulla consulenza informatica (24,3% rispetto al totale delle imprese in rosa), ma anche su ricerca e sviluppo (17,4%) e fornitura di servizi ICT (13,7%).

Circa 14 imprese su 100 sono guidate da under 35, mentre 9 su 100 sono guidate da donne straniere, con provenienze principali anche in termini di forza lavoro da Cina Romania e Marocco.

Questo è il quadro del terzo rapporto nazionale dell’imprenditoria femminile,ImpresaInGenere, promosso da Unioncamere nel quadro della collaborazione istituzionale con il Ministero dello Sviluppo Economico e con il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la presidenza del Consiglio dei Ministri.

Attualmente si è arrivati a 1 milione e 312 mila imprese, per le quali operano quasi 3 milioni di persone. Queste, in linea con il trend nazionale, si avvicinano sempre di più alterziario con un incremento del +6,2%. Al contrario nel settore primario sono scese del -13,4% e nel manifatturiero dell’-1%.

I servizi principali sono il turismo (+17,9%), sanità e istruzione (+21%) e cultura(+12.8%), mentre dal punto di vista territoriale la maggiore espansione rispetto agli uomini risulta pressoché costante in tutti le zone geografiche, con una piccola preponderanza al Centro.

Questa indagine evidenzia inoltre come le imprese in rosa siano fondamentali anche in termini di occupazione: sono 3 milioni gli addetti impiegati, oltretutto in crescita in controtendenza al mercato e alla flessione subita dal comparto maschile.

L’unica nota negativa emerge se si confrontano i dati rispetto all’Europa: in questo caso si deve notare che i tassi di disoccupazione sono tra i più elevati (13,8% nel 2014) e quelli di inattività pessimi (45.6% contro il 33.5% della media UE).

Fonte: PMI.it