Notiziario tematico

Il Ministro dello Sviluppo Economico
di concerto con
il Ministro dell’Economia e delle Finanze
e con
il Ministro per le pari opportunità e la famiglia

 

Visto l’articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, che, al comma 97, istituisce, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, il «Fondo a sostegno dell'impresa femminile», con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, destinato a promuovere e sostenere l'avvio e il rafforzamento dell'imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell'imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e a massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese;

Vista la disciplina delle modalità di azione del predetto Fondo, dettata dai successivi commi da 98 a 102, del medesimo articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 e, in particolare:

- il comma 98, ai sensi del quale il Fondo finanzia:

a) interventi per sostenere l'avvio dell'attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell'alta tecnologia;

b) programmi e iniziative per la diffusione della cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile;

c) programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile deve essere adeguata alle indicazioni di livello dell'Unione europea e nazionale;

- il comma 99, che individua gli interventi di cui all’articolo 1, comma 98, lettera a) e il comma 100, che individua gli interventi di cui all’articolo 1, comma 98, lettere b) e c);

- il comma 101, che prevede che, nell'ambito delle citate attività del Fondo a sostegno dell'impresa femminile, è promossa la collaborazione con le regioni e gli enti locali, con le associazioni di categoria, con il sistema delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e con i comitati per l'imprenditoria femminile, anche prevedendo forme di cofinanziamento tra i rispettivi programmi in materia;

- il comma 102, che prevede che il Ministro dello sviluppo economico presenta annualmente alle Camere una relazione sull'attività svolta e sulle possibili misure da adottare per risolvere i problemi relativi alla partecipazione della popolazione femminile alla vita economica e imprenditoriale del Paese;

Visto il comma 103 del medesimo articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, che prevede che con decreto del Ministro dello sviluppo economico, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sono determinati la ripartizione della dotazione finanziaria del citato Fondo tra i diversi interventi, le modalità di attuazione, i criteri e i termini per la fruizione delle agevolazioni previste dalla presente legge e le attività di monitoraggio e controllo, nonché che il Ministero dello sviluppo economico può utilizzare le proprie società in house per la gestione e l'attuazione degli interventi previsti;

Visti, inoltre, i commi da 104 a 106 dello stesso articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, relativi all’istituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico, del Comitato impresa donna, al quale è attribuito, tra l’altro, il compito di contribuire ad attualizzare le linee di indirizzo per l'utilizzo delle risorse del Fondo a sostegno dell'impresa femminile nonché quello di contribuire alla redazione della relazione annuale di cui al citato comma 102;

Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123, recante “Disposizioni per la razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alle imprese, a norma dell'art. 4, comma 4, lettera c), della legge 15 marzo 1997, n. 59”;

Visto l'articolo 19 del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n.102;

Vista la legge 11 novembre 2011, n. 180, recante “Norme per la tutela della libertà d’impresa. Statuto delle imprese” e, in particolare, l’articolo 7, in materia di oneri informativi gravanti su cittadini e imprese;

122mila vivono di “bit”, tra le nuove iscritte oltre 1 su 3  è under 35

Nel digitale più lavoro e bilanci più smaglianti rispetto alla media, ma i protagonisti restano troppo pochi (solo il 2,3% di tutte le imprese)

Nei primi nove mesi dell’anno +38mila imprese, +18mila tra agosto e settembre

Viaggiano ad un passo più spedito delle altre, in media creano più occupazione e generano più ricchezza del resto delle imprese ma sono ancora poche le “digital companies” tricolore. Alla fine del terzo trimestre dell’anno, le imprese che operano nei settori digitali (dal commercio via Internet agli Internet service provider, dai produttori di software a chi elabora dati o gestisce portali web), hanno superato la soglia delle 122mila unità, pari solo al 2,3% del totale delle imprese italiane.
E’ quanto emerge dai dati diffusi in occasione dell’Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio italiane, in corso a Siracusa.

ATM, l’Azienda Trasporti Milanesi, è da sempre impegnata nel fornire ai propri dipendenti un’adeguata formazione. Il tema è particolarmente sentito da quando la tecnologia ha fatto il suo ingresso in modo importante nella vita sia professionale che personale delle persone.

Didael KTS, in quanto realtà specializzata nell’ideazione di soluzioni integrate per la formazione, in ottica di “evolving knowledge”, da diversi anni è a fianco di ATM proprio supportare l’azienda nei temi dell’inclusione digitale.

Dopo aver completato con successo diverse edizioni del progetto “Imparo facendo – percorso di riqualificazione informatica in ATM”, lo scorso anno Didael KTS ha proposto il “Cittadino Digitale”, che aveva l’obiettivo di aiutare i dipendenti a migliorare le proprie conoscenze in ambito IT.

Una nuova edizione del corso si sta tenendo proprio in queste settimane, e si concluderà nel mese di dicembre.

La nuova edizione del “Cittadino Digitale” coinvolge 25 persone, in due gruppi. Ogni gruppo sta partecipando a cinque incontri, di quattro ore ciascuno, oltre ai collegamenti on line con il docente. Tra le figure coinvolte, dall’inizio del progetto partito nel 2016, vi è il personale over 50 di front line (agenti di stazione, operai, personale graduato, tutor fiscalità, assistenti clientela) che può presentare un gap digitale non solo in ambito professionale ( pc, palmari, ecc) ma anche nella vita privata ( inps, spesa on- line, conti correnti on-line, ecc). L’obiettivo è quello di ridurre il  digital divide  con rischi di esclusione dai sistemi di comunicazione, informazione e relazione.

Commitment e supervisione del progetto sono a cura dellaDirezione Formazione, Selezione, Sviluppo e Organizzazione-Ufficio Servizi alla persona e Benessere organizzativo di ATM.

Cosa studiano i dipendenti ATM, in occasione della formazione, che è supportata sia da lezioni in aula che da materiale fruibile on line per lo studio individuale? Tutto ciò che occorre per districarsi nella “normalità tecnologica del 2017”, dall’uso della posta elettronica a quello dei fogli di calcolo, dalle ricerche sui motori di ricerca alla gestione del proprio smartphone, agli strumenti digitali di pagamento, alla presenza, con un proprio profilo utente, sui principali Social.

“Trent’anni di esperienza nel settore dell’e-learningcommenta la presidente di Didael KTS, Gianna Martinengo– ci consentono di elaborare non semplici progetti di formazione, sterili e per niente empatici, ma progetti culturali, fondamentali per abbattere il digital divide e fornire strumenti utili alle persone per meglio comprendere e muoversi nella società contemporanea. Il lavoro svolto da ATM è prezioso: includere, attraverso la tecnologia, significa non lasciare indietro nessuno, garantire accesso alle nuove conoscenze anche a quei lavoratori che per problemi di salute, oppure di età, o di mansione, magari restano lontani dall’evoluzione IT”.

Didael KTS ha elaborato soluzioni e-learning, in ottica inclusione digitale, diversity, welfare aziendale, per aziende ed enti della Pubblica Amministrazioni. Tra le referenze si ricordano Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Inail, Associazione Donne e Tecnologie, Barclays, Wise Growth, Unione Artigiani, Iulm.

Per consultare i progetti, http://www.didaelkts.it/sviluppo-di-soluzioni/soluzioni-per-l-apprendimento/soluzioni-per-lapprendimento.html

Le donne non si sono fermate nonostante la crisi; sono oltre 35 mila le nuove imprese rosa, ovvero il 65% del totale, per lo più giovani e con servizi digitali e innovativi.

Imprenditoria femminileLa crisi economica non ha fermato il mondo dell’imprenditoria al femminile. Sono infatti oltre 35 mila le nuove imprese rosa che sono nate nell’ultimo anno in Italia, ovvero il 65%dell’incremento complessivo. Le imprese con predominanza di donne, oltre a crescere con un tasso assolutamente migliore rispetto agli uomini, sono anche più giovani e multiculturali, nonché più predisposte all’innovazione e ai servizi digitali.

In particolare le imprese legate al digitale sono cresciute del +9,5%, contro il +3% complessivo, passando nell’ICT da 1.800 aziende a 20.500 tra il 2010 e il 2015. Lestartup innovative puntano sulla produzione di software e sulla consulenza informatica (24,3% rispetto al totale delle imprese in rosa), ma anche su ricerca e sviluppo (17,4%) e fornitura di servizi ICT (13,7%).

Circa 14 imprese su 100 sono guidate da under 35, mentre 9 su 100 sono guidate da donne straniere, con provenienze principali anche in termini di forza lavoro da Cina Romania e Marocco.