Una geografia accademica spaccata in due, con i risultati più brillanti che si concentrano negli atenei del Centro-Nord e le difficoltà maggiori che si addensano al Sud. L'immagine viene confermata dalle nuove classifiche sulla «qualità universitaria», pubblicate sul Sole 24 Ore di ieri, che dietro le eccellenze di Verona e Trento, o le ottime performance di Bologna, Padova e della Bicocca di Milano vedono affollarsi le università settentrionali, confinando nelle parti basse le strutture del Sud. La situazione generale non cambia se si guarda solo alla condizione della ricerca, in cui si affacciano però importanti eccezioni: Salerno, prima di tutto, che con un punteggio medio di 72 su 100 ottenuto nei tre parametri stacca anche importanti università del Nord e guadagna posizioni nella classifica generale dove occupa il gradino numero 22, ma anche l'Orientale di Napoli, Catanzaro e l'università beneventana del Sannio ottengono risultati importanti.

Per misurare il polso della ricerca italiana, le classifiche pubblicate ieri mettono sotto esame i tre parametri più "pesanti" nella mole di dati resa disponibile dalle ricerche dell'agenzia nazionale di Valutazione (Anvur).

 

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