altSi tinge sempre più di 'rosa' l'agricoltura italiana. A dirlo è stata l'associazione 'Donne in Campo' della Cia-Confederazione italiana agricoltori, in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale delle donne. Secondo l'associazione, infatti, ormai oltre il 30% delle imprese agricole è condotta da donne. E così il settore primario, subito dopo il commercio, è quello dove è più alto il tasso di femminilizzazione. Ma, nonostante una straordinaria crescita (basti pensare che agli inizi degli anni '70 solo 19 aziende su 100 erano guidate da donne), si riscontrano ancora pesanti difficoltà.


Le imprenditrici agricole, secondo l'associazione, "come del resto l’intero comparto, vivono una complessa crisi che sta mettendo a dura prova le capacità operative e gestionali". I costi produttivi, contributivi e burocratici, secondo le donne della Cia, "hanno toccato livelli insostenibili, mentre i prezzi praticati sui campi sono in netta discesa, una situazione pesante che ha provocato un crollo record dei redditi (-25,3%)".

Per 'Donne in campo', "l'imprenditoria femminile in agricoltura deve essere messa nelle condizioni migliori più opportune per operare con la dovuta efficacia". Ed è per questa ragione che l'associazione 'Donne in Campo' sottolinea l'esigenza di "una nuova strategia nei confronti delle imprese agricole. Oltre a interventi a sostegno, del ripristino di un Fondo nazionale per l'avvio, lo sviluppo e il consolidamento delle aziende femminili, servono misure per facilitare l'accesso al credito attraverso lo strumento dei Fondi di garanzia e incentivi per la stabilizzazione e l'aumento dell’occupazione femminile, per la costruzione di forme di integrazione, formazione, innovazione, ricerca e internazionalizzazione".


Fonte e articolo integrale: Adnkronos
(pubblicato l'8 marzo 2010)