Un nuovo bonus fiscale fino al 90% per sostenere i progetti di ricerca nelle università. Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, rilancia e studia una misura del tutto nuova per convincere i privati a investire nella ricerca: due voci di costo, uno totalmente deducibile e un altro, quasi fosse un premio per chi sostiene gli atenei che fanno innovazione, da utilizzare come credito d'imposta. A confermare l'arrivo dello strumento agevolativo, ma senza scoprire ancora tutte le carte, è stato lo stesso Tremonti, rispondendo ieri sera in audizione a Palazzo Madama sul documento di economia e finanza 2011 (Def) alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato. Il nuovo credito d'imposta arriverà con quella che Tremonti ha definito la settimana scorsa l'azione di sviluppo e che si tradurrà in un decreto legge nella prima decade di maggio. Quasi certamente il tetto dello sgravio sarà fissato al 90% e la durata spalmata su più anni. A differenza del voucher fiscale previsto dalla legge di stabilità e limitato al solo 2011. Uno strumento, quest'ultimo, che aspetta di essere attuato. La norma di fine anno prevedeva un decreto interministeriale (Economia, Sviluppo economico e Università) con cui si dovevano fissare le modalità di accesso al credito d'imposta, i requisiti dei soggetti ammessi e la misura del beneficio riconosciuto agli investitori privati. Sul piatto ci sono oggi 100 milioni di euro che potranno essere spesi fino al 31 dicembre 2011. Dal confronto con gli altri ministeri si era arrivati a formulare più di un'ipotesi per rendere operativo il voucher: dalla divisione 40 e 60% tra piccole e grandi imprese poi sostituita con un credito d'imposta pari al 50% dell'investimento.

Fonte: Ministro dell'economia e delle finanze