Welfare innovativo

Nonostante la crisi, la Lombardia è ancora un territorio vivace e in grado di innovare nelle pratiche aziendali, anche a favore dei lavoratori. E non mancano le iniziative per far circolare i buoni risultati delle azioni positive. Come testimoniano tre buoni esempi.

Negli ultimi anni sono state registrate molte trasformazioni sociali, demografiche, economiche e culturali. Dare un carattere territoriale ai bisogni potrebbe essere una risposta concreta a questi cambiamenti, anche in funzione dei vincoli di stabilità imposti a livello europeo. Le aziende sono sempre più chiamate a dare risposte ai bisogni di flessibilità e di conciliazione tra lavoro e vita privata dei propri dipendenti, non solo grazie alla collaborazione fondamentale con gli attori sociali e politici locali, ma anche mettendo a fattor comune i propri bisogni con quelli di altre aziende (è il caso delle cosiddette Reti di impresa).

Un contesto rappresentativo di questa evoluzione è la Lombardia, territorio in cui si registra una disoccupazione crescente ma che garantisce la percentuale di Pil sul totale nazionale paragonabile a quella della Germania sul Pil europeo. In questo contesto si è capito che solo con un maggiore coinvolgimento di famiglie, lavoratori e imprese è possibile garantire più ampi livelli di servizi sociali insieme a una gestione più efficiente delle risorse pubbliche e private. In particolare dal 2012 sono partite iniziative di finanziamento alle imprese, attraverso bandi che promuovono e incentivano l’attuazione di pratiche aziendali per il benessere e la conciliazione lavoro-vita privata.

Cresce il co-working e cresce il numero di donne che lo utilizzano. Secondo i dati raccolti da Kijiji.it, il sito di annunci gratuiti locali, il numero di inserzioni che riguardano la condivisione degli spazi lavorativi è salito del 28% negli ultimi 3 mesi di cui il 45% riguardano donne: imprenditrici e professioniste che vedono nel co-working uno strumento flessibile e adatto alle proprie esigenze lavorative. “Recentemente abbiamo riscontrato un forte aumento degli annunci sul coworking – spiega Chiara Bonifazi, responsabile customer satisfaction di Kijiji.it –ad oggi ne contiamo un migliaio circa, con sempre più donne protagoniste”.

C’è l’esperta di comunicazione milanese che cerca uno spazio in condivisione, la traduttrice di Cesena che desidera lavorare in compagnia, c’è la psico-pedagoga di Bologna che mette a disposizione il proprio studio per dividere le spese, l’estetista di Varese che cerca colleghi per aprire un centro benessere. E ancora il designer di scarpe eco-sostenibili, la “art-dealer” cinese, il graphic-designer.

 

Il tema del work – life balance sta acquisendo un’importanza sempre maggiore all’interno del nostro contesto lavorativo, a causa del frequente intreccio tra vita lavorativa ed extra lavorativa. Oggi, ad esempio, vi è una maggiore partecipazione lavorativa delle donne rispetto al passato e, di conseguenza, un aumento delle coppie e delle famiglie in cui entrambi i partner lavorano. Lo sviluppo della tecnologia, inoltre, ha favorito l’intrusione del lavoro nella vita privata facilitando cosi l’avvicinamento dei due contesti.

Questa crescente necessità di trovare un equilibrio trova ampio spazio nelle politiche di gestione delle risorse umane sempre più attente al benessere dei lavoratori anche in ambiti che escono dal contesto organizzativo.Sono infatti numerose le aziende, soprattutto di medie e grandi dimensioni, che promuovono programmi family – friendlyvolti a favorire l’integrazione tra la famiglia e il lavoro. Possibili livelli di intervento riguardano le forme contrattuali, ad esempio la flessibilità oraria in entrata o uscita, azioni di sostegno e sviluppo a carattere formativo / consulenziale, agevolazioni economiche e servizi offerti all’interno dell’azienda.

Nuovi dettagli nelle bozze in vista del Cdm di domani: Forestale e Penitenziaria assorbiti negli altri corpi di Polizia. I sindacati hanno incontrato il ministro Madia, che tranquillizza sulla mobilità: "Mai preso in considerazione un raggio di 100 chilometri". Confermato il taglio dei distacchi sindacali, verso una riduzione delle spese di almeno l'1% per 5 anni.

I sindacati degli statali hanno incontrato il ministro Marianna Madia e dal tavolo emergono alcuni dettagli della riforma che domani approda al Consiglio dei Ministri, mentre novità ulteriori si evincono dalle bozze che escono dai palazzi di governo.

"Non ci saranno prepensionamenti" e "non ci saranno esuberi", esordiscono sul punto Michele Gentile e Rossana Dettori della Cgil, dopo l'incontro con il ministro Madia. Lo stesso ministro ha provato a tranquillizzare sulla questione della mobilità obbligatoria, per la quale era emersa l'indicazione di un centinaio di chilometri come raggio massimo. "Non abbiamo mai immaginato una mobilità nei 100 chilometri, non l'abbiamo mai presa in considerazione, non immaginiamo di stravolgere la vita delle famiglie", avrebbe invece detto Madia all'incontro con i rappresentanti degli statali. "Vogliamo una mobilità che funzioni per evitare esuberi e rispettare i lavoratori", ha aggiunto.