altDal 2008, attraverso la gamma Nova+, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha già raccolto richieste di finanziamento per oltre 600 milioni di euro (a fronte di progetti di innovazione del valore di 800 milioni di euro), di cui già erogati o deliberati per circa 400 milioni di euro.

La firma del 15 aprile 2010 crea un nuovo meccanismo di relazione condiviso e compiuto, in una logica di network che agevola i rapporti tra azienda e fornitori e accelera i processi, in cui la banca interpreta le esigenze finanziarie dei propri clienti (aziende associate e fornitori/clienti delle stesse) e le coniuga all'offerta tecnologica dei rispettivi partner grazie alla consulenza degli specialisti di Mediocredito Italiano.

L'accordo prevede sostanzialmente due linee di intervento, a seconda dell'importo della richiesta di finanziamento: le domande saranno seguite dalla filiale Intesa Sanpaolo/banche del Gruppo, che offrirà alle imprese richiedenti finanziamenti a medio-lungo termine a condizioni favorevoli e dedicati a investimenti in innovazione, con alto grado di flessibilità e personalizzazione per i clienti; le domande saranno seguite da Mediocredito Italiano, che offrirà alle imprese richiedenti finanziamenti a condizioni favorevoli che includono un servizio di supporto specialistico relativo ai progetti destinati a sviluppare o innovare sistemi informativi aziendali.

Inoltre, ove possibile, si prevede l'utilizzo degli strumenti predisposti dallo Stato per facilitare ulteriormente l'accesso al credito (es. Fondo Centrale di Garanzia, provvista Cassa Depositi e Prestiti).

"L'accordo tra Assinform e il Gruppo Intesa Sanpaolo rappresenta una svolta storica - ha sottolineato Paolo Angelucci, presidente di Assinform - E' la prima volta che protagonisti della finanza e dell'industria, attraverso una comune piattaforma a sostegno delle imprese, indicano nell' Information Technology, con le sue fondamentali componenti immateriali, lo strumento strategico per superare la crisi e vincere la sfida del mercato globale. Si tratta di un segnale forte e concreto di exit strategy, che, favorendo con un'azione programmatica e sistemica la ripresa degli investimenti in innovazione, è destinato ad aprire nuove opportunità di crescita per le imprese italiane".

Fonte e articolo integrale: La Repubblica
(pubblicato il 15 aprile 2010)