Accolti con favore specie al Sud dove sono state numerose le iniziative imprenditoriali, vecchie e nuove, che si sono avvalse o intendevano avvalersi dei contributi in favore dell’imprenditoria femminile previsti dalla legge 25 febbraio 1992, n. 215, ma a distanza di parecchi anni, dall'effettiva realizzazione degli investimenti previsti, e nonostante sia terminata la fase di rendicontazione e collaudo, numerose imprese pur risultando beneficiarie dei contributi non avrebbero ancora ricevuto l'erogazione della seconda quota del contributo ovvero non avrebbero ancora ricevuto la terza ed ultima quota del contributo.

La questione è stata sollevata dal deputato del Pd Antonino Russo con un interpellanza al ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, nella quale ha evidenziato che "i ritardi nell'erogazione dei contributi sarebbero attribuibili ad una scarsità di risorse umane del Ministero dello Sviluppo economico, destinate alla verifica della documentazione finale trasmessa dai titolari dell'agevolazione". Non solo, "attualmente il capitolo di bilancio a ciò destinato risulterebbe incapiente, rispetto alle risorse spettanti a quanti, ammessi al finanziamento, hanno già completato l'investimento, e inviato la documentazione finale" in quanto "i fondi destinati alla legge n.215 del 1992 sarebbero già, almeno in parte, soggetti a perenzione amministrativa, rendendo impossibile l'erogazione dei contributi già assegnati".
 
Al ministro, quindi, si chiede "se quanto su esposto corrisponda al vero; se non intenda attribuire risorse umane straordinarie all'ufficio imprenditoria femminile presso il proprio Ministero al fine di portare a conclusione tutte le pratiche ancora pendenti relative alla agevolazioni previste dalla legge n. 215 del 1992 e quali iniziative intenda assumere al fine di assicurare a tutti i titolari di agevolazioni ai sensi della legge n. 215 del 1992 l'erogazione di tutti i contributi di cui risultano beneficiari".


Fonte: IM - Impresa Mia