Carpooling al femminile, per permettere anche alle donne di condividere l’auto in totale sicurezza: è questo il nuovo servizio che postoinauto.it, il primo sito di carpooling indipendente attivo su tutto il territorio nazionale, ha lanciato in occasione della festa della donna, l’8 marzo.

Gratuito e facile da usare, il sito permette a tutti di condividere viaggi verso qualsiasi destinazione, basandosi su un meccanismo molto semplice: la condivisione della propria auto. Chi ha dei posti liberi li mette a disposizione degli altri utenti, che contribuiscono alle spese di viaggio, determinando un vantaggio per tutti: l’autista risparmia sulle spese, i passeggeri risparmiano rispetto ad altri mezzi di trasporto, si viaggia in compagnia, si contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 e del traffico sulle strade.


Partito l’11 febbraio scorso, dopo meno di un mese di attività postoinauto.it conta oggi oltre 1.300 fan sul social network Facebook e più di 1.800 viaggi attivi, numeri che segnalano il crescente interesse dell’opinione pubblica italiana ai problemi dell’inquinamento e del risparmio. Provvedimenti recenti come il blocco del traffico del 28 febbraio lasciano il segno e puntano i riflettori sulle opportunità della modalità sostenibile, di cui il carpooling è una delle soluzioni.

I numerosi vantaggi della condivisione dell’auto non possono essere riservati ai più "avventurosi", ma devono essere accessibili a tutti. Molte donne, però, non si sentono a proprio agio a viaggiare con degli sconosciuti. Ora, grazie alla nuova funzionalità "Viaggio in rosa" introdotta dai curatori del sito, avranno un motivo in più per vincere le proprie resistenze. Il funzionamento è semplice: un’iscritta a postoinauto.it potrà scegliere se offrire un passaggio "normale" (cioè aperto a tutti) oppure un "viaggio rosa", contrassegnato da un logo specifico: in questo caso soltanto donne potranno prenotare i posti liberi nell’auto. Le utenti alla ricerca di un passaggio, a loro volta, avranno la certezza che tutte le offerte contrassegnate da questo logo provengono da autiste donne, così come donne saranno gli altri eventuali passeggeri.


Fonte e articolo integrale: La Repubblica
(pubblicato l'8 marzo 2010)