L’ambiente è il grande malato del nostro tempo. Le diagnosi che giungono dai centri di ricerca non sono troppo rassicuranti e nei summit internazionali emerge, costante, l’urgenza di trovare soluzioni prima che le terapie risultino inefficaci.

Non c’è occasione in cui gli scienziati non sostengano la necessità di fare presto, indicando nel cambiamento radicale del nostro stile di vita e nello sviluppo di tecnologie mirate due degli strumenti principali per la svolta. Una ricetta complessa che prevede il contenimento degli sprechi, un nuovo atteggiamento nei confronti delle fonti alternative - non più percepite come opzioni marginali, bensì come scelte su cui puntare per il futuro - l’investimento nel campo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile.

Eolica, solare, da biomasse, idroelettrica: le fonti per produrre energia elettrica a basso impatto stanno prendendo piede anche in Italia. I mulini, che talvolta suscitano le proteste degli ambientalisti, sono una delle realtà più sorprendenti per indice di sviluppo annuo. Questa tecnologia, considerata matura, continua infatti a mostrarsi competitiva e capace di crescere ogni 12 mesi con percentuali a due cifre. E poi c’è il solare, declinato nelle sue varie forme: una risorsa preziosa soprattutto per la fascia dei Paesi mediterranei.


L’articolo integrale (in formato pdf) qui.

(pubblicato sul Corriere della Sera il 24 marzo 2010)