Secondo le stime dell’Ue, gli immobili residenziali rappresentano il 40% dei consumi energetici. Con standard energetici elevati, oltre ad avvicinarsi all'obiettivo di efficienza energetica fissato per il 2020, si avrebbe un taglio di 78 miliardi di euro nella bolletta annuale e la creazione di un milione di posti di lavoro. Il 4% dei fondi dell'Unione europea per lo sviluppo regionale, per un totale di 8 miliardi di euro, potrebbe essere quindi indirizzato all’efficienza energetica e all’uso delle rinnovabili negli edifici esistenti.  I dati sono emersi il 7 febbraio scorso alla Camera durante il dibattito sulle politiche per la tutela ambientale in risposta a un'interrogazione presentata dalla deputata Elisabetta Zamparutti (Pd) ai Ministri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e per le politiche europee. Nella sua interrogazione ha ricordato come la Commissione europea abbia evidenziato il contributo che l'edilizia apporterebbe al risparmio energetico. Le direttive a riguardo sono però rivolte agli edifici nuovi, che rappresentano solo l'1% del patrimonio abitativo totale.

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