Nell’Italia afflitta da una disoccupazione giovanile a doppia cifra si è cercato di fare il punto della situazione, con l’aiuto dell’associazione Adapt fondata da Marco Biagi, in merito a tutti i bandi e a tutte le iniziative regionali che hanno come obiettivo quello di creare occupazione. 

In Abruzzo stanno provando a fare «goal» (giovani opportunità per attività lavorative) con incentivi all’imprenditorialità per i giovani fino a 35 anni. A Bolzano hanno appena introdotto uno dei capisaldi della Youth Guarantee di estrazione nordica, la mobilità; in Calabria provano a mitigare la «desertificazione industriale» con delle «borse lavoro» destinate alle imprese «per integrare il salario dei dipendenti erogando loro formazione continua». L’Emilia Romagna è la più generosa: un fondo da 20 milioni di euro per la stabilizzazione dei lavoratori con incentivi fino a 12mila euro per le aziende che trasformano un contratto precario in assunzione a tempo indeterminato. In Friuli la dicitura chiave sembra essere «a fondo perduto», come i finanziamenti alle imprese che assumono soggetti ad elevata qualificazione professionale, e fondi ai giovani per l’avvio di iniziative imprenditoriali. Il Lazio gioca d’anticipo perché ha introdotto dei voucher di 10 euro acquistabili dalle aziende che utilizzano giovani lavoratori residenti nella regione: valgono come contribuzione previdenziale aggiuntiva. E sta provando a sostenere le professioni con incentivi alla aziende che si avvalgono della consulenza di giovani professionisti under 35.

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Fonte: Il Corriere della Sera