C’è chi sogna di creare un’impresa di biotecnologie e chi preferisce imparare a fare bene un mestiere. Marina e Luca, studenti dell’Its Nuove tecnologie per la Vita di Pomezia, rappresentano queste due ambizioni.
All’istituto di Pomezia si impara davvero, perché in Italia esistono ancora posti in cui viene insegnato a fare qualcosa concretamente.

 Sono le 62 Fondazioni Its specializzate nella formazione tecnica postsecondaria che dal 2008 sfornano professionisti di alto livello con un’impostazione nettamente diversa rispetto a quella tradizionale perché se le competenze di cui dispongono i giovani in cerca di un impiego non rispondono alle richieste dei datori di lavoro è proprio da qui che bisogna partire. Spiega il presidente dell’Its Nuove Tecnologie per la Vita, Giorgio Maracchioni, “registriamo ogni anno un deficit di tecnici intermedi di circa 110 mila unità. In Italia domanda e offerta non si incontrano: le aziende non trovano i lavoratori di cui hanno bisogno e i ragazzi rimangono senza lavoro, oltre che senza aspettative. Ecco, noi vorremmo invertire la tendenza”.
È così che le scelte di Marina e quelle di Luca per una volta convergono: si ritrovano nelle stesse aule, la prof e il ragazzo che non voleva studiare, alle prese con DNA, molecole e batteri. Seguono i corsi di biotecnologie industriali e ambientali, studiano come produrre medical food, apparecchi biomedicali e diagnostici e realizzano progetti su indicazione delle imprese.

Fonte: Nuvola