Approvati i modelli da compilare, con relativi tempi e modalità, nonché termini, modi e contenuto della trasmissione telematica dei dati relativi alle imprese per le quali è stata rilasciata l’asseverazione del programma comune di rete da parte degli appositi organismi. Con un tris di provvedimenti emanati ieri, l'Agenzia delle Entrate fornisce alle imprese tutti gli strumenti per fare rete, compresi anche i primi chiarimenti, resi con la circolare n. 15/E/2011, su come le imprese possono accedere all’agevolazione fiscale.
Tre le comunicazioni previste:

-la prima (modello RETI), per la comunicazione dei dati necessari alla fruizione dei vantaggi fiscali, che le imprese appartenenti alle reti d’impresa dovranno inviare dal 2 al 23 maggio 2011, 2012 e 2013 relativamente ai periodi d’imposta in corso, rispettivamente, al 31 dicembre 2010, 2011 e 2012; Nota bene La trasmissione telematica deve essere effettuata utilizzando il software “AGEVOLAZIONERETI” (disponibile dal prossimo 20 aprile).
-la seconda, cper comunicare l’idoneità dell’organismo ad asseverare, cioè validare, un determinato programma di rete, sarà inviata all’Agenzia delle Entrate dalle rispettive Confederazioni di rappresentanza datoriale, rappresentative a livello nazionale;
-la terza comunicazione, concernente i dati delle imprese nei cui confronti è rilasciata l’asseverazione del programma comune di rete, deve essere inviata telematicamente, via Entratel o Fisconline, entro il mese di aprile dell’anno successivo all’avvenuta asseverazione. Per potenziare ed incentivare specifiche forme di collaborazione reciproca tra le imprese in ambiti diversi e in vista della realizzazione di progetti comuni, l'art. 42, D.L. n. 78/2010 ha previsto la sospensione dell’imposta sulla quota degli utili dell’esercizio che le imprese, che sottoscrivono un contratto di rete, scelgono di destinare a un’apposita riserva, destinandoli al fondo patrimoniale comune (o al patrimonio destinato all’affare).

L’agevolazione può essere fruita, nel limite complessivo di 20 milioni di euro per l’anno 2011 e di 14 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013, esclusivamente in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta relativo all’esercizio cui si riferiscono gli utili destinati al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato all’affare. In relazione a ogni singola impresa, l’importo di utili che non concorre alla formazione del reddito non può superare il limite di 1 milione di euro.

Fonte: Agenzia delle entrate