Sono numerose le misure del DDL Sviluppo che coinvolgono direttamente le imprese:

-  Il credito d’imposta per la ricerca: sarà riconosciuto alle imprese, tramite piattaforma elettronica, un bonus pari al 50% delle spese incrementali rispetto all’anno precedente, con un’agevolazione massima di 2,5 milioni di euro e una soglia minima di 50mila euro. Per ciascuna annualità dal 2014 al 2016 è previsto il riconoscimento di crediti d’imposta per un ammontare massimo di 200 milioni (utilizzando risorse dei fondi UE 2014-2020).

I crediti d’imposta sono previsti anche per quelle aziende che sono coinvolte in accordi di programma per la bonifica e la riconversione industriale di siti inquinati di interesse nazionale.

- Canali alternativi di accesso al credito: per favorire l’afflusso di liquidità alle imprese, comprese le Pmi, viene esteso il privilegio speciale sui beni mobili destinati all’esercizio di impresa anche a garanzia di obbligazioni e mini-bond alle norme per agevolare le cartolarizzazioni

- Mutui agevolati per le ditte guidate da giovani e donne: per favorire la creazione di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, sono previsti mutui agevolati a tasso zero, da restituire al massimo in 8 anni e d’importo sino al 75% della spesa ammissibile per questa categoria di aziende.

- Garanzie per le grandi opere di innovazione industriale: è prevista una garanzia statale per le opere di innovazione industriale nei settori dell’industria integralmente tecnologica; salute, benessere e sicurezza delle persone; agenda digitale italiana e smart communities; creatività e patrimonio culturale; aerospazio.

- Ipotecabilità dei diritti edificatori: diventa possibile ipotecare i diritti edificatori come garanzia per i prestiti, per aiutare le imprese di costruzione sottoposte al credit crunch.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore