Come si possono sostenere, a livello di politiche nazionali, le start-up lanciate da donne?

«Indubbiamente, l'imprenditoria femminile ha bisogno di essere sostenuta attraverso strumenti che favoriscano l'accesso al credito, allo scopo anche di incrementare l'occupazione femminile, che è ancora lontana da quel 60% indicato dalla Strategia di Lisbona - spiega il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna -. L'idea attorno alla quale stiamo lavorando, e che speriamo possa essere realizzata nel giro di qualche mese, è quella di aiutare micro, piccole e medie imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile, in fase di start-up, concentrandoci in particolare sulle regioni del Mezzogiorno».

Ma come fare a mettere su un'impresa partendo da zero?

La risposta si potrebbe trovare nel cd-rom «La città dell'imprenditoria femminile», un percorso digitale creato da Futuro@lfemminile (l'iniziativa di Microsoft Italia con Acer), realizzato con il patrocinio del Dipartimento per le pari opportunità.


Il successo della guida testimonia il grande interesse delle donne verso l'imprenditorialità. Anche durante la grande crisi. Anzi, a maggior ragione durante la grande crisi. «Intendevamo proprio offrire uno strumento operativo unico alle donne che desiderano avviare un'attività imprenditoriale, con le istruzioni per compiere i giusti passi», spiega Roberta Cocco, responsabile di Futuro@lfemminile e direttore marketing centrale di Microsoft Italia.

Un manuale concepito come "business game", che viene inviato su richiesta dal Dipartimento per le Pari opportunità oppure è scaricabile da internet, dal sito istituzionale, o da quello di Futuro@lfemminile. «Numerose le richieste di invio e i download, anche da parte di amministrazioni pubbliche – spiega Cocco –. È un'iniziativa concreta, che non sarebbe stata possibile senza l'entusiastico supporto delle Pari opportunità e di Isabella Rauti in particolare».


Fonte e articolo integrale: Il Sole 24 Ore
(pubblicato l'8 febbraio 2010)