Un patto sociale tra lavoratori e imprese per realizzare la riforma fiscale. A lanciare la proposta è il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenendo a 'La telefonata' su Canale 5. 'Noi - ha spiegato - dobbiamo essere uniti con Confindustria, artigiani e commercianti, rinunciando ciascuno alla propria opinione, per trovare una convergenza che costringa la classe dirigente a fare la riforma, visto che nessun governo ha voluto mai riformare il sistema fiscale perché è molto più comodo far pagare lavoratori e pensionati''. Quello che serve, sottolinea il leader del sindacato, è ''una riforma integrale".

"Non importa - dice - se ci metteremo un anno, tutti devono porsi l'obiettivo di modificare un sistema fiscale che non regge più ormai da almeno un ventennio. L'Italia è cambiata: ci sono molti lavoratori dipendenti - sottolinea - che pagano fino all'ultimo centesimo perché obbligati da un sistema di ritenuta alla fonte, mentre gli altri non sempre lo fanno. Il nostro 'tax day', la nostra manifestazione di sabato scorso contro le tasse, non è la rivendicazione di qualche piccola restituzione. Questo è successo nel corso di tanti anni e ora siamo stufi''.


Per Bonanni, le richieste non rappresentano "nessuna caccia alle streghe: vogliamo solo un sistema più efficiente". "Chiediamo - aggiunge - di spostare gran parte del peso che ricade sui redditi bassi e medi sui consumi, in modo tale che la progressività si allarghi, che si espanda il principio secondo cui chi ha di più paga di più. Chi ha più soldi spende di più, chi ha meno soldi spende di meno''.

Lo dico per i lavoratori ma - conclude - anche per le imprese, perché anche loro oggi pagano molto più di quanto non accada nel resto d'Europa".



Fonte e articolo integrale: Adnkronos

(pubblicato l'1 marzo 2010)