alt -1,2% le imprese individuali, bene le coop (+3,2%)
Donne in attivo in 1 provincia su 5, il doppio degli uomini

La crisi non fa sconti all’imprenditoria femminile eppure, nel 2009 come nell’anno precedente, le ‘capitane’ d’impresa resistono meglio rispetto ai colleghi uomini. Pur chiudendo l’anno con il segno meno, per le imprese individuali a conduzione femminile il bilancio 2009 risulta meno pesante di quello subito dalle imprese con a capo un uomo: -1,2% (pari a 10.130 unità in meno), contro il -1,6% fatto registrare dai colleghi uomini.
 
A sostenere la migliore tenuta delle imprese al femminile hanno contribuito in maniera significativa le attività avviate da donne immigrate da paesi non appartenenti all’Unione Europea, il cui saldo è stato positivo per poco più di 3mila unità (il 6,4% in più rispetto al 2008).

Alla fine del 2009, pertanto, la quota dei titolari donne di ditte individuali sul totale risultava leggermente aumentata rispetto al 2008 (dal 25,5 al 25,6%), e corrispondente ad uno stock di titolari donne pari a 862.894 unità, concentrate soprattutto nel commercio, nell’agricoltura e nei servizi (688.694 titolari, il 79,8% di tutte le imprese individuali a conduzione femminile), come rilevato da Unioncamere e InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.

“Anche questo – secondo il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – è il segnale positivo di una ancora forte vitalità imprenditoriale delle donne italiane oltre che del fatto che la presenza femminile nell’economia è destinata inevitabilmente e giustamente a crescere. Sono ancora troppo poche le donne nelle ‘stanze dei bottoni’ delle aziende italiane – aggiunge Dardanello – ma, come vediamo anche oggi, sanno farsi spazio anche nei settori considerati tradizionalmente maschili”.

Lo scenario del 2009 si rasserena un po’ guardando alle altre tipologie di impresa in rosa, analizzate a partire dai dati – ancora parziali – dell’Osservatorio Unioncamere sull’imprenditoria femminile . Escludendo le imprese individuali e quelle costituite in forma di società di capitale (vedi nota), le restanti aziende a conduzione femminile (società di persone, cooperative, consorzi e altre forme) fanno segnare infatti un aumento di 592 unità a fine 2009, pari ad una crescita dello 0,2% rispetto al 2008. In termini assoluti, meglio di tutte hanno fatto le cooperative in rosa (+866 unità); in arretramento, all’opposto, le società di persone (-711 unità).


Il testo integrale del comunicato stampa qui.
(pubblicato il 6 marzo 2010)