Non solo mimose per la Festa della Donna. Per l’occasione Confartigianato ha voluto ricordare l’impegno e la volontà delle donne d’impresa. Secondo i dati Istat in Italia la partecipazione delle donne ai tentativi di ripresa economica è aumentata: tra giugno 2008 e giugno 2009 sono 21mila le imprese femminili che si sono create. E anche nel fermano esistono esempi virtuosi di realtà medie e piccole in grado di conciliare creatività e industria.

Tra le storie particolari delle imprenditrici c’è quella di Isola Sgariglia, tenace capitana d’impresa di Montegranaro che con il suo laboratorio di creazione borse da ben 34 anni è presente sul mercato. “È difficile per una donna, deve lottare il doppio di un uomo, ma in certi casi invece è avvantaggiata, sa gestire meglio situazioni e problemi”.


E ne sa qualcosa di produzione anche Luciana Lozzi di Porto Sant’Elpidio che prima di avere una fabbrica tutta sua ha scalato tutti i gradini della gavetta: “ho iniziato come dipendente e poi mi sono messa in proprio, credo di essere l’unica nella provincia che ha iniziato senza l’aiuto di mariti, padri, fratelli. È stato un grosso sacrificio, fatto di 15 ore di lavoro al giorno, di sabati sera impegnati ma è anche un’enorme soddisfazione”.

E tantissime sono le donne impegnate nel settore dell’artigianato artistico e dei servizi: da Loredana Corbo con le sue decorazioni su ceramica, Serena Fasino, gallerista, Katia D’angelo, grafica pubblicitaria a Claudia Verdinelli estetista e Raffaella Biccirè, organizzatrice di eventi. “C’è ancora molto da fare per il rispetto dei diritti delle donne – ha dichiarato Maria Désirée Basili, coordinatrice interprovinciale di Confartigianato Ascoli Fermo – ma in questo momento l’apporto delle donne in azienda e nelle imprese di servizi è determinante per la ripresa. Spesso sono proprio le donne il motore trainante del territorio e della famiglia ed è a loro che Confartigianato in questa giornata vuole dire grazie, aggiungendo l’augurio per una positiva ascesa fatta di soddisfazioni e traguardi raggiunti”.


Sono quasi 14.000 le imprenditrici operanti nelle province di Ascoli e Fermo, occupano oltre 35 addetti e fronteggiano la crisi con determinazione. Le difficoltà non scoraggiano le piccole imprenditrici del piceno e del fermano che affrontano con decisione e capacità un mercato complesso sapendone cogliere le opportunità. Sono presenti in particolare nei settori dei servizi alla persona ed alle imprese, nel terziario, negli alimentari, nel turismo, commercio e ristoro e sempre di più si presentano anche in settori a scarsa vocazione femminile, come la meccanica, l’edilizia, l’autotrasporto. Attive quindi nel manifatturiero e nei servizi le imprenditrici artigiane reagiscono alla crisi e in numerosi casi ne hanno arginato gli effetti più negativi. La situazione non è certo rosa e fiori, anzi, ma le donne a capo di micro e piccole attività artigianali hanno saputo rispondere alla curva negativa dei mercati opponendo una solida resistenza. Uno spaccato imprenditoriale vivo e attivo che non ha intenzione di mollare la presa e dimostra per questo una grande grinta.


Fonte e articolo integrale: Confartigianato Ascoli Fermo
(pubblicato l'8 marzo 2010)