Parte da Milano l'avventura dell'ultima nata nel settore del credito. Si chiama Extra Banca, istituto di credito dedicato, anche se non in via esclusiva, ai cittadini stranieri presenti in Italia (i residenti sono attualmente 4,3 milioni), protagonisti principali della crescita demografica e dello svecchiamento del Paese. Perfino il presidente Giorgio Napolitano ha mandato il suo augurio visto che questa banca tra le altre cose può contribuire ad un processo di integrazione.

Banca indipendente (nell'azionariato ci sono tra gli azionisti Assicurazioni Generali, Fondazione Cariplo e soprattutto oltre 30 imprenditori) vuole essere multietnica per antonomasia (tra chi ci lavora sono rappresentate 10 etnie, si parlano più di 11 lingue e il vicepresidente è il camerunese Otto Bitjoka che affianca il presidente Andrea Orlandini e il direttore generale Paolo Caroli) e fa perno su un modello unico non solo a livello italiano ma anche in Europa.


Già dalla prima fase di attività la nuova banca opererà nelle principali aree di attività del credito: finanziamento alle piccole imprese (ditte individuali e aziende con fatturato superiore ai 2,5 milioni di euro), credito al consumo (incluse anche carte di debito e credito), mutui casa, rimessa di denaro verso i paesi di origine, gestione del risparmio, polizze vita e danni. Per quanto riguarda i prestiti alle imprese il tasso fisso per prestiti a 3/5 anni sarà del 9,75% contro un 12,5% in media offerta sul mercato.

Extra Banca intende sviluppare anche il micro credito (finanziamenti volti a far nascere nuovi micro imprenditori) per raggiungere una leadership in un business ancora poco presente in Italia.

Extra Banca, grazie a una struttura molto snella (per ora solo 20 dipendenti) e al forte utilizzo di outsourcing e di partnership per le attività non strategiche, punta a raggiungere il break even in soli tre anni.


Fonte e articolo integrale: Il Sole 24 Ore
(pubblicato il 22 marzo 2010)