Più donne nella scienza e maggior peso delle ricercatrici nelle future politiche europee. E' questa una delle priorità indicata dall'Italia alla Commissione europea per la nuova programmazione delle politiche della ricerca e dell'innovazione dell'Unione europea. Un'indicazione forte espressa dal nostro Paese che ha appena "presentato al Gruppo di lavoro per le risorse umane di Bruxelles un progetto assolutamente inedito per l'Ue preparato dal Tavolo di concertazione del Miur e del Dipartimento delle pari opportunità, per favorire la rappresentanza e l'avanzamento delle carriere scientifiche delle donne".

Ad annunciarlo all'Adnkronos è il biologo Carmine Marinucci della segreteria tecnica del Tavolo di concertazione Miur-Dpo: un tavolo, sottolinea, "fortemente voluto dai ministri per l'Istruzione, l'Univeristà e la Ricerca scientifica, Mariastella Gelmini, per le Pari opportunità, Mara Carfagna. Tra gli obiettivi del progetto italiano portato a Bruxelles c'è anche la promozione della cultura di genere nel mondo dell'istruzione, in piena attuazione della Carta europea dei ricercatori e del Codice di condotta per la loro assunzione", sottolinea Marinucci, parlando in occasione della cerimonia di assegnazione delle Borse di studio 'L'Oréal Italia per le donne e la scienza', in programma lunedì a Milano all'università degli Studi nell'ambito del programma L'Oréal-Unesco 'For Women in Science'.

Il Tavolo di concertazione che ha preparato il progetto è coordinato dai direttori generali del Miur, Mario Alì, responsabile per la internazionalizzazione della ricerca, e del Dpo, Michele Palma, responsabile per le politiche europee. "Il progetto italiano - afferma Marinucci - è molto piaciuto ai colleghi francesi che hanno espresso particolare apprezzamento sia per la proposta che per la sintonia manifestata dai due ministri italiani".

"L'insieme di queste proposte - spiega Marinucci - costituisce, con gli adempimenti previsti dalla riforma dell'Università, un significativo contributo italiano alle attività dello Steering Group on Human Resources and Mobility (Sghrm) dell'Ue in materia di valorizzazione delle risorse umane per la ricerca in Europa". Il Gruppo Sghrm è attualmente presieduto dall'Italia, da Fulvio Esposito, rettore dell'università di Camerino.

"Queste proposte, inoltre - aggiunge Marinucci - rappresentano una parte significativa del Programma nazionale di riforma, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso novembre, la cui versione finale verrà presentata ad aprile all'Unione europea". E il progetto italiano per dare maggior peso alle donne nelle politiche nazionali ed europee della ricerca scientifica piace già a diversi Paesi europei. "La proposta italiana - ribadisce Marinucci - è particolarmente apprezzata e condivisa. E soprattutto la Francia ci ha dato già positivi riscontri".

"Questo progetto - prosegue il biologo ed esperto del Miur - fa proprie le indicazioni della stessa Commissione europea che ha affermato quanto sia importante che la parità tra donne e uomini 'occupi un posto centrale e ben visibile nelle politiche e nella pianificazione', sollecitando che l'integrazione della dimensione di genere diventi 'uno strumento più efficace' nell'elaborazione delle politiche europee, specie nella scienza. Il progetto italiano - conclude Marinucci - indica obiettivi ed azioni chiare ed è il nostro contributo all'Ue alla definizione di politiche della ricerca intese come strumento indispensabile alla crescita dell'Unione europea e alla sostenibilità del suo modello sociale". Nel progetto italiano, infine, viene avanzata anche la proposta di una Scuola di alta formazione universitaria europea per l'aggiornamento professionale di coloro che, nelle università e negli enti di ricerca, devono assicurare il rispetto delle norme relative proprio alla pari opportunità tra donne e uomini della scienza sia nelle attività di laboratorio che nelle carriere.


Fonte: tiscali.it