Roma, 5 ago. (Adnkronos) - Il web compie 20 anni: il 6 agosto 1991 l'informatico Tim Berners-Lee pubblicò online il primo sito in world-wide-web, il primo 'www' della storia. Una data importante non solo per la comunita' scientifica, per la quale questa invenzione fu creata, ma per tutto il mondo degli internauti, dopo che nel 1993 il Cern, struttura per la quale lavorava Berners-Lee, decise di renderlo disponibile a tutti gli utenti.

Il progetto dell'informatico inglese e del suo collega Robert Cailliau, era di elaborare un software per la condivisione di documentazione scientifica in formato elettronico indipendentemente dalla piattaforma informatica utilizzata, con l'intento di migliorare la comunicazione e quindi la cooperazione, tra i ricercatori dell'istituto. Una proposta ambiziosa data l'allora poca flessibilità delle piattaforme informatiche. Da qui la definizione di standard e protocolli per scambiare documenti su reti di calcolatori: il linguaggio Html e il protocollo di rete Http, vera e propria base del 'mondo libero' del web.

Il web non è altro che un mondo digitale, nel quale si possono utilizzare un'infinità di ipertesti, ovvero un insieme di documenti messi in relazione tra loro tramite parole chiave, le quali rimandano una pagina all'altra. L'agilità e la possibilità di supportare più linguaggi e formati è stato il vero successo di questa invenzione che ha accompagnato la storia recente delle comunicazioni telematiche. L'idea del web era nata due anni prima, quando Tim Berners-Lee presentò al proprio supervisore il documento 'Information management: a Proposal'.

L'importanza dell'invenzione di Barners-Lee è apparsa chiara fin da subito e ora a vent'anni di distanza non possiamo che constatare come il web abbia cambiato radicalmente non solo il mondo della scienza ma anche la società in sé", sottolinea all'Adnkronos il professor Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della comunicazione all'università La Sapienza di Roma, ricordando come Umberto Eco avesse ''intuito la vastità della scoperta, suggerendo subito la necessità di creare una materia universitaria per seguire scientificamente la rete: nacque così 'teorie e tecniche dei nuovi media' un nome volutamente impreciso per poterlo tenere aperto a tutte le nuove scoperte".

"Il world wide web - continua Morcellini - ha creato tre rivoluzioni principali: ha innanzitutto cambiato il concetto di cambiamento scientifico. Le scoperte non sono più epocali e quindi si relativizzano gli anniversari perché un'invenzione diventa progressiva. Tutto ciò è conseguenza anche del moltiplicarsi di comunicazione e ricerca scientifica e della facilita' con cui circolano in rete".

"Allo stesso tempo - prosegue il professor Morcellini - il web ha allargato la base delle discussioni: non ci sono più solamente piccole cerchie di studiosi un po' snob e autoreferenziali ma è la base sociale della rete a diventare il soggetto capace di provocare cambiamento. Le informazioni - continua - circolano e si allargano a tutti quelli che vogliono riceverle, ampliando a dismisura il possibile uditorio, facendo quindi circolare cultura". "La scoperta ha inoltre cambiato il linguaggio - conclude - contaminandolo e rendendolo fluido. La forza del progetto di Barners-Lee è stata quella di rendere pubblico e gratuito il linguaggio di programmazione, in questo modo ampliando la possibilità di interagire e comunicare. E' stata la gratuità la chiave di volta del successo dell'invenzione e allo stesso tempo della circolazione della conoscenza online".

Fonte: Adnkronos