Fonte: alt

L’eBook? Rappresenta il 2% del mercato americano (fatturato al netto degli sconti) del libro. Parola di Michael Healy del Book Industry Study Group a Editech 2009, la Giornata internazionale di studio e approfondimento che si è tenuta ieri a Milano dall’Associazione Italiana Editori (AIE) per far conoscere agli operatori, ancor prima che al grande pubblico, le tendenze in atto e le prospettive nell’ambito del’innovazione tecnologica nel settore editoriale.  

Secondo Healy sui 40 miliardi circa del mercato americano l’eBook vale oggi 793 milioni di dollari mentre l’audio book raggiunge il miliardo di dollari (pesando per il 2,5%).

 

Cifre a confronto che rilevano come questo mercato sia ancora “piccolo” ma estremamente dinamico, al punto che il giro d’affari all’ingrosso dell’eBook del solo mese di aprile 2009 si attesta negli Stati Uniti su un +228% (dato IDPF) rispetto allo stesso mese dello scorso anno e che nel 2008 la crescita è stata del 68,4%, come evidenziato da Michael Smith dell’International digital publishing forum (IDPF).


E in Italia?

 

Le stime fornite dall’Ufficio studi dell’AIE rilevano per il mercato degli audiolibri e dell’eBook un peso inferiore allo 0,03% sul mercato complessivo del libro.

Cifre emerse nel corso del Convegno, promosso da AIE in collaborazione con Siemens e con il supporto di alcune delle principali aziende che operano nel settore delle tecnologie applicate al mondo dell’editoria quali Open Text, Promedia solutions, Rotomail Italia e Telecom Italia, che vuole fornire un panorama aggiornato a livello internazionale e nazionale sull’impatto che le tecnologie possono avere per le case editrici. Al centro, il tema dell’eBook ma non solo.

 

Spazio quindi al caso Kindle, il dispositivo portatile di Amazon che è stato presentato da Madeline McIntosh (secondo cui i lettori che hanno acquistato un kindle acquistano libri 2,6 volte in più rispetto a quando non lo avevano), ma anche ai contenuti digitali nella scuola, alla soluzione tedesca per l’industria del libro fornita da libreka! presentata da Ronald Schild, alle tecniche di vendita degli eBook in base all’esperienza della danese ebog.dk. E spazio ancora ai social network e ai community text con l’esperienza della casa editrice inglese Pan Macmillan che ha cercato di rendere sia le proprie opere sia la casa editrice più orientata al mondo delle community, aprendo il processo editoriale e i testi al social web: un caso non isolato se si pensa che nel solo primo trimestre 2006 l’editoria ha investito sul web 2.0. (Youtube, Facebook, etc) 455,5 milioni di dollari.

 

“L’editoria italiana – ha commentato il presidente degli editori Marco Polillo - è consapevole dell’importanza dell’evoluzione tecnologica in atto e delle opportunità che si possono aprire, ma vi è anche la profonda e diffusa consapevolezza della complessità dei problemi che le innovazioni di processo e di prodotto oggettivamente pongono rispetto al tradizionale mercato del libro, in primis per il rispetto e la tutela del diritto d’autore”.