A poco più di un anno dall’approvazione del Decreto Crescita 2.0, tutte le misure di legge sono diventate realtà anche a livello di regolamenti di attuazione: le Camere di Commercio italiane hanno istituito un’apposita sezione del registro delle imprese per startup e incubatori, non sono  previsti oneri di costituzione e registrazione e sono state varate alcune norme semplificative, in modo tale da favorire l’inclusione delle startup innovative attive nel campo dell’economia digitale

Inoltre, per favorire il mercato del private equity, ancora sottodimensionato nel nostro Paese, sono stati introdotti incentivi fiscali per gli investimenti in startup effettuati da aziende e privati negli anni fiscali 2013, 2014, 2015 e 2016: gli incentivi valgono sia nel caso di investimenti diretti in startup, sia nel caso di investimenti indiretti per il tramite di altre società che investono prevalentemente in startup.

 

Fonte: Blog De Biase