Il 2010 inizia all’insegna dell’ottimismo, forse l’annus horrbilis dell’economia e della società è superato. Fatto sta che le aziende italiane, danno i primi segni di ripresa e ricominciano a investire. Anche, anzi soprattutto, nell’It. Un segnale di cambiamento e voglia di rivincita che viene dalle pmi, quelle che hanno accusato i contraccolpi della crisi. Non tutte ovviamente hanno capito la necessità di investire in tecnologia per rilanciarsi e cambiare, ma quelle che l’hanno fatto stanno vedendo i risultati.

Queste «coraggiose» sono state anche stimolate dall’aver scoperto che sul mercato cominciano a essere sempre più presenti soluzioni It per le loro tasche e i loro bisogni. Soluzioni studiate da colossi dell’informatica, come Ibm, che ha compreso quanto fosse particolare il tessuto imprenditoriale italiano e, soprattutto, di quanto le piccole e medie realtà avessero bisogno di soluzioni tagliate su misura per loro, flessibili, scalabili e soprattutto a costi accessibili.


Ibm, oggi, mette a disposizione delle pmi tutta la sua offerta, dai servizi ai software, dall’Erp (enterprise resource planning) all’hardware. «Dalla fine dell’anno a oggi si percepisce una fiducia maggiore rispetto ai primi 6 mesi del 2009 e le aziende hanno ripreso a investire in It, soprattutto nell’infrastruttura - dice Luigi De Vizzi, Mid Market Executive Leader di Ibm Italia -; rimangono problemi di accesso al credito da parte delle pmi, che però continuano a investire, specialmente nell’infrastruttura It, in un’ottica di efficientamento delle risorse e riduzione dei costi. Quella dei costi, infatti, rimane la priorità numero uno per le aziende, specialmente di piccole e medie dimensioni. Non solo, la pmi vuole avere un ritorno sull’investimento in tempi più rapidi rispetto al passato, entro i 12 mesi al massimo. Perciò oggi siamo in grado di offrire soluzioni flessibili, facili da installare, subito operative, a costi contenuti e che diano risultati in tempi rapidi».

Ma che cosa chiedono le pmi quando si rivolgono a un fornitore di soluzioni It? La parola d’ordine sembra essere «semplificazione», che si traduce in consolidamento, virtualizzazione e, ritorniamo sempre lì, riduzione dei costi di gestione. «I clienti vogliono che la loro infrastruttura It sia facile da usare e semplifichi i processi di comunicazione interna, e tra l’azienda e la filiera (collaboratori, partner, fornitori e clienti) - continua De Vizzi -: un bisogno che fa parte di un cambiamento di alcune pmi, che riguarda il processo di business. Le aziende più illuminate hanno capito che per creare prodotti innovativi occorre cambiare modo di lavorare. Un’area che per noi è di grande interesse, ma che ancora non è matura nel midmarket è quello del cloud computing (le risorse aziendali risiedono nelle cosiddette “nuvole”, senza necessità di averle su risorse fisiche interne all'azienda). In questo segmento stiamo iniziando dalla gestione della posta elettronica e documentale. In futuro anche le pmi potranno gestire le soluzioni di Business Intelligence o la piattaforma Erp come un servizio pagando solo un canone mensile, con un netto taglio dei costi di gestione».


Fonte e articolo integrale: Il Giornale