Napoli, Venezia e Milano sono le prime città con maggiore concentrazione di imprese. Dalla realizzazione di costumi di Carnevale su misura alla produzione di dolci tipici, sono quasi 500 le imprese italiane che dichiarano un’attività legata strettamente al Carnevale.
Solo in Lombardia si contano ben 53 sedi d’impresa che dichiarano un’attività legata strettamente al Carnevale, il 10,9% del totale italiano. Le imprese meneghine sono il 43,4% del totale lombardo, quasi una su venti in Italia. Seguono Varese, Pavia e Monza e Brianza. I dati, che emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat e del registro imprese al IV trimestre 2010, evidenziano un saldo positivo per l’interscambio di maschere, costumi, coriandoli e oggetti per il Carnevale dell’Italia con il resto del mondo, che registra +28,2% nell’import con oltre 26 milioni euro e +25% nell’export, con più di 19 milioni euro. La Cina resta il leader indiscusso nelle importazioni per l’Italia di oggetti, giochi e scherzi per Carnevale.
Per quanto riguarda l’export italiano, circa un quarto del totale mondiale è diretto alla Francia, per un totale di quasi 4 milioni e mezzo di euro (il 45% in più rispetto allo scorso anno). Al secondo posto nella classifica dei Paesi che importano giochi per Carnevale dall’Italia si trova la Spagna (11,8% con 2.236.165 euro) e al terzo posto la Germania (10,6% con circa 2 milioni di euro).

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