5 novembre 2010

(Ln - Milano) Si è insediato al trentunesimo piano del Palazzo Pirelli il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro, alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna e dell'assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli.
Erano presenti anche gli assessori regionali alla Sanità, Luciano Bresciani, ai Sistemi Verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci e all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni. Il Comitato, di cui fanno parte 40 esponenti del mondo imprenditoriale, accademico, della Pubblica Amministrazione e del terzo settore, è stato istituito allo scopo di promuovere l'attenzione e la conoscenza in merito alla relazione famiglia-lavoro e individuare strategie coerenti che pongano il rapporto tra tempi familiari e lavorativi al centro dell'azione regionale.
"Il nostro obiettivo - ha detto il presidente Formigoni - è che nessuna donna sia più costretta a scegliere forzatamente se dedicarsi alla famiglia o al lavoro.

Attraverso il lavoro del Comitato Strategico vogliamo dare alle donne la possibilità di esprimere ancor di più la loro creatività nell'individuare nuove soluzioni per la sfida della conciliazione dei tempi". "Va comunque ricordato - ha aggiunto Formigoni - che in Lombardia, rispetto al resto del Paese, il tasso di occupazione femminile raggiunge quasi il 60%, realizzando di fatto gli obiettivi fissati dall'Unione europea nell'agenda di Lisbona". Apprezzamento per il lavoro svolto dalla Regione Lombardia e pieno sostegno del Governo alle iniziative presentate questa sera è stato espresso dal ministro Carfagna: "Seguiamo con attenzione il lavoro del Comitato Strategico e siamo convinti che la Lombardia sia un modello da prendere ad esempio per tutte le regioni, nonostante siamo consapevoli esistano differenze significative tra il Nord e il Mezzogiorno. La conciliazione è una sfida complessa ma urgente: non dobbiamo sprecare talenti femminili, vero e proprio capitale umano che purtroppo resta spesso ai margini del mondo del lavoro".  "Per le iniziative da assumere in materia di conciliazione - ha aggiunto il presidente Formigoni - Regione Lombardia farà un'azione di riorientamento in chiave conciliativa delle risorse disponibili nel bilancio regionale destinate alle politiche per la famiglia e per le imprese e farà affidamento sulla positiva collaborazione con il Governo. La Lombardia comunque può già contare su 6,7 milioni destinati, in base all'Intesa siglata nell'aprile scorso, dal Ministero delle Pari opportunità". Altri fondi potranno essere utilizzati attivando risorse della Commissione UE che potranno co-finanziare ulteriori politiche concrete e innovative proposte dal Comitato Strategico. L'assessore Boscagli ha invece evidenziato la necessità di introdurre il "fattore famiglia", in sostituzione o ad integrazione dell'ISEE, da applicare tanto nella selezione dell'accesso a servizi quanto nella valutazione dell'idoneità a finanziamenti, titoli sociali (buoni, voucher) e contributi (come l' applicazione al Fondo sostegno affitti).
"Regione Lombardia, nel processo di riforma del sistema di welfare - ha detto Boscagli - ha infatti introdotto il quoziente familiare nel Piano Regionale di Sviluppo, che dovrà agire sia sull'accesso ai servizi sociali e socio sanitari sia sul sistema tariffario. Per la prima volta viene così preso in considerazione il carico familiare, attraverso la definizione di scale di equivalenza che garantiscano e tutelino le famiglie numerose, le famiglie con figli minori, la presenza di persone disabili o non autosufficienti". La scala di equivalenza, che costituisce in sostanza il Fattore famiglia lombardo (FFL), fa riferimento al costo dei figli e del coniuge a carico, alle situazioni particolare quali la non autosufficienza, la disabilità, la monogenitorialità, la vedovanza e a eventuali parametri che si possono inserire per meglio quantificare il carico familiare. "Il sistema del Fattore famiglia - ha concluso Boscagli - agisce partendo dal basso favorendo la fascia di popolazione a reddito più basso".
Dopo l'insediamento, il Comitato si metterà subito al lavoro e sarà riconvocato all'inizio del nuovo anno (metà gennaio) per valutare i contributi che nel frattempo i suoi componenti faranno pervenire.

 

Durante l'incontro è stato presentato il Libro Verde sulla Conciliazione, frutto del lavoro unitario da parte delle diverse Direzioni Generali della Regione Lombardia che vuole dare risposta a un problema centrale delle famiglie, quello della conciliazione tra vita professionale e vita privata, tra lavoro remunerato e lavoro di cura. Una scelta - tra carriera e famiglia a volte forzata - il cui peso ricade prevalentemente sulle spalle delle donne, spesso discriminate sul mondo del lavoro a causa delle decisioni legate alla maternità. Tuttavia non bisogna commettere l'errore di pensare alla conciliazione come a un problema prettamente femminile: la "tensione" tra famiglia e lavoro riguarda padri e madri. Può essere superata solo attraverso un cambiamento culturale che riconosca il lavoro di cura prestato dalle donne in ambito familiare, favorisca una più equa distribuzione delle responsabilità di cura tra uomo e donna, riconosca il valore sociale ed economico della maternità e della partecipazione femminile al mercato del lavoro, da promuovere a livello di politiche pubbliche, di imprese, di società civile.
 

PIU' LAVORO, MAGGIORE FERTILITA' - Se è noto il problema dell'invecchiamento strutturale della popolazione e il fatto che il tasso di occupazione femminile è positivamente correlato alla ricchezza sia familiare, sia a livello Paese, forse è meno noto che, a livello europeo, il tasso di fertilità è maggiore nei paesi a più elevata partecipazione femminile al mercato del lavoro, mentre, a livello italiano, sono le regioni con maggiori servizi all'infanzia e maggior tasso di occupazione femminile che recentemente hanno visto l'inversione del trend - fin'ora decrescente - della fecondità.
 

CONCILIAZIONE FATTORE DI COMPETITIVITA' - Nel Libro Verde si afferma che la promozione della conciliazione tra famiglia e lavoro è un fattore di competitività del territorio, può svolgere il ruolo di leva per superare i problemi connessi con l'invecchiamento della popolazione e rilanciare l'economia, contribuendo così all'aumento del "ben-essere" delle famiglie. Ecco allora che il Libro Verde sceglie di affrontare il problema della conciliazione in ottica globale lungo tutta la filiera: impresa - lavoro - famiglia - territorio. E lo fa seguendo alcune linee strategiche: l'integrazione della famiglia in tutti gli interventi e le politiche; il riconoscimento e la valorizzazione delle iniziative della società civile; la sostenibilità finanziaria da perseguire attraverso una logica di integrazione tra livelli di governo.

DISABILITA' E VOUCHER FAMIGLIA - Le diverse Direzioni Generali sono state coinvolte in un lavoro di definizione di un Piano d'Azione Regionale per la Disabilità, quale strumento operativo integrato e sinergico che delinei obiettivi e strumenti per una politica regionale unitaria della disabilità. Principale obiettivo alla base del Piano è il raggiungimento di una vita indipendente e l'inclusione nella società delle persone con disabilità. Il Piano d'Azione Regionale è stato concepito in maniera intersettoriale e interassessorile per aiutare a ideare e migliorare le politiche per la disabilità anche attraverso la valorizzazione delle esperienze virtuose già presenti sul territorio. Sul delicato fronte del sostegno alla famiglia nei compiti di cura è prevista l'introduzione di un Voucher Famiglia, finalizzato all'acquisto di prestazioni di sostegno nel lavoro di cura (badanti, baby sitter) e il miglioramento dell'accessibilità ai servizi con un crescente ricorso alle tecnologie informatiche. In base all'esito della sperimentazione condotta a Varese - che prevede assistenza nelle loro case alle persone non autosufficienti - si potrà ipotizzare una riforma delle cure domiciliari sul territorio regionale. Nello spirito interdisciplinare con cui Regione Lombardia ha gestito l'approccio al tema della Conciliazione, ricadute sono previste sul piano delle politiche abitative, con il potenziamento dell'offerta di edilizia residenziale sociale e del sostegno alla maternità, anche attraverso fondi mirati come il recente Fondo Nasko, rimodulazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, dei servizi sanitari e sociosanitari, dei trasporti, del calendario e degli orari scolastici.
 

LA DOTE CONCILIAZIONE - Altra novità è l'introduzione di voucher formativi, destinati a lavoratori e lavoratrici che rientrano da un congedo parentale, voucher destinati a imprese e istituzioni, per promuovere innovazione nell'organizzazione del lavoro e della gestione del tempo, oltre a servizi di consulenza per la realizzazione del piano di congedo e per la costruzione di reti di imprese (in particolare PMI) con l'obiettivo di realizzare economie di scala nell'offerta di servizi di welfare aziendale ai propri dipendenti. In questo ambito sono previsti anche il Premio Unico Conciliazione "Competitività - Famiglia - Lavoro", l'inserimento di punteggi premianti, in bandi e appalti per le imprese che adottano misure di conciliazione e analogamente l'inserimento dell'adozione di misure di responsabilità sociale e familiare di impresa tra i criteri premiali di valutazione delle domande di autorizzazione all'apertura di strutture di vendita.
 

CONCORSO DI IDEE VIA WEB - Nel Libro Verde sulla Conciliazione Famiglia-Lavoro Regione Lombardia ha previsto un grande concorso di idee per costruire insieme politiche innovative e più avanzate prassi di conciliazione. La consultazione sarà effettuata attraverso un questionario on line all'interno di un minisito raggiungibile sia dal sito della DG Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale sia da un dominio proprio: www.conciliazione.regione.lombardia.it. I cittadini e i rappresentanti delle realtà produttive e associative potranno esprimersi su alcune tematiche centrali per il tema della conciliazione. Privati e imprese (o rappresentanti di Enti e Associazioni) possono compilare i moduli, distinti per tipologia, fino al 31 gennaio 2011.
 

PREMIO FAMIGLIA LAVORO ALTIS - Il riconoscimento è stato ideato e promosso da Regione Lombardia e Altis (Alta Scuola Impresa e Società dell'Università Cattolica di Milano) per valorizzare le realtà lombarde che si impegnano a garantire una reale conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative. Il bando di partecipazione, nel 2010, è stato esteso alle pubbliche amministrazioni. Il Premio Famiglia Lavoro fa parte del più ampio progetto Famiglia Lavoro, che ha preso avvio nel 2008, con l'obiettivo di coinvolgere le imprese interessate, e da quest'anno anche le pubbliche amministrazioni, in un percorso formativo di approfondimento sulle tematiche di conciliazione e work-life balance partendo dai progetti in fieri. Oltre a Regione Lombardia e ALTIS, al progetto collabora una fitta rete di centri di ricerca, istituzioni e professionisti.
 

Fonte: Regione Lomabardia