Conciliazione Famiglia-Lavoro, risultati del piano regionale
Durante la Conferenza Stampa che si è svolta mercoledì 14 marzo, presso Palazzo Pirelli, Sala Gonfalone, Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, Assessore alla Famiglia, conciliazione, integrazione e solidarietà Monica Guarischi, Consigliere delegato del Presidente alla promozione delle Pari opportunità e il Professor Mario Molteni direttore di Altis, Università Cattolica del Sacro Cuore sociale, hanno provveduto ad illustrare i risultati raccolti nel "Libro bianco sulla conciliazione". Inoltre, i presenti hanno evidenziato anche gli accordi territoriali sulla conciliazione e presentato "La quarta edizione del Premio FamigliaLavoro".
Il “Libro Bianco – Roadmap per la conciliazione Famiglia-Lavoro”, frutto di diversi mesi di lavoro e approfondimento - che hanno visto tra le tappe principali l’insediamento del Comitato strategico nel novembre 2010 e la contestuale presentazione del Libro Verde (primo nucleo del Libro Bianco) traccia, in maniera sistematica e trasversale, 3 obiettivi fondamentali e 7 linee di intervento prioritarie per il triennio 2011-2013, ciascuna articolata in diverse azioni specifiche.
In sintesi, è emerso che la Regione Lombardia, prima in Italia e tra le prime in Europa, si è dotata di uno strumento specifico per favorire politiche di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, fattore sempre più riconosciuto come fondamentale per il benessere e la crescita sostenibile della società.
Gli obiettivi fondamentali che si intendono perseguire sono:
- migliorare il benessere all'interno del nucleo famigliare, con particolare riferimento alla condivisione dei compiti di cura e a una migliore gestione dei tempi della famiglia; sostenere la libera partecipazione al mercato del lavoro dei genitori, dei lavoratori e delle lavoratrici gravati da compiti di cura dei familiari;
- favorire il miglioramento del benessere dei lavoratori e delle lavoratrici sul posto di lavoro; facilitare la creazione e la condivisione di competenze sia all'interno del sistema economico che sociale, nell'ambito dei servizi per la conciliazione, delle politiche dei tempi, del secondo welfare, della valorizzazione del personale, della organizzazione del lavoro;
- favorire le pari opportunità e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Le linee di intervento che sono state individuate e che si intendono perseguire:
- Family mainstreaming
- Governance multilivello e "reti di conciliazione"
- Comunicazione e sensibilizzazione
- Sostegno alla famiglia nei compiti di cura
- Politiche dei tempi
- Promozione di una "Responsabilità familiare d'impresa"
- La conciliazione in Regione Lombardia
Lo scorso 25 gennaio l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli ha presentato il Libro Bianco a Bruxelles, nell’ambito di un seminario promosso dall’Unione Europea, riscuotendo notevole interesse per l’iniziativa lombarda. In quell’occasione, Boscagli ha ricordato alcune delle azioni più importanti della “Tabella di marcia” lombarda.
IMPRESA E LAVORO – Sono molte in Lombardia le esperienze che vedono protagonista il mondo del lavoro nella messa a punto di nuove strategie organizzative a favore della conciliazione. L’obiettivo è di giungere ad una loro maggiore diffusione, anche nell’ambito della PMI, della pubblica amministrazione, dell’artigianato e commercio, dell’impresa sociale, del lavoro autonomo. Sarà verificata la disponibilità delle parti sociali a trattare di questi problemi ai diversi livelli di contrattazione, valorizzando in particolare la contrattazione decentrata, per una migliore coerenza con la programmazione del welfare territoriale.
FAMIGLIA E TERRITORIO - Per quanto riguarda le azioni direttamente rivolte a famiglia e territorio, gli interventi riguardano l'accessibilità dei servizi, semplificando le procedure, anche con un crescente ricorso alle tecnologie informatiche, migliorando la distribuzione territoriale, ampliando e rendendo più flessibili gli orari. Nell’ottica trasversale adottata, ricadute positive sono previste anche sul piano delle politiche abitative, con il potenziamento dell'offerta di edilizia residenziale sociale, della rimodulazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, dei servizi sanitari e sociosanitari, dei trasporti, oltre che del calendario e degli orari scolastici.
PERSONE CON DISABILITÀ - Un ulteriore esempio dell’attenzione a promuovere l’accessibilità ai servizi alla persona e il superamento della frammentazione degli interventi è dato dall’approvazione del Piano di Azione regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità, che per la prima volta in Italia affronta in maniera unitaria tutte le problematiche connesse a questo tema. Inoltre, sul delicato fronte del sostegno alla famiglia nei compiti di cura è in via di sperimentazione la riforma delle cure domiciliari, che rafforza la libertà di scelta del cittadino rispetto a progetti individuali, costruiti in base alle condizioni di bisogno più che alle caratteristiche della patologia.
FONDO NASKO - Tra le iniziative regionali avviate in questo contesto va evidenziato inoltre il Fondo Nasko che ha l’obiettivo specifico della tutela della maternità. L’iniziativa, avviata nell'ottobre 2010, è destinata infatti alle donne che rinunciano a un’interruzione di gravidanza causata da problemi economici. Sono stati stanziati a questo scopo 10 milioni di euro che hanno già salvato 2400 giovani vite (700 i parti ad oggi).
Per quanto concerne i risultati del Piano Regionale in tema di Conciliazione Famiglia-Lavoro, occorre sottolineare: investimenti per 27 milioni di euro, l'introduzione di una specifica Dote Conciliazione per servizi alla persona e alle imprese, 13 accordi per la creazione di reti territoriali per la conciliazione, la sperimentazioni di welfare aziendale e interaziendale, le sinergie con altre politiche per la competitività delle aziende, ampio coinvolgimento del Terzo Settore.
COMITATO STRATEGICO - Sono questi alcuni dei risultati principali dell’azione di Regione Lombardia sul tema conciliazione a partire dal novembre 2010 quando, per volontà del presidente Roberto Formigoni è stato insediato il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro.
ACCORDI TERRITORIALI – A partire dalle province di Mantova, Monza e Brianza e Cremona, scelte come apripista, sono stati sottoscritti 13 accordi per la creazione di reti territoriali per la conciliazione (con associazioni di categoria, sindacati, organismi del terzo settore e privati), cui hanno fatto seguito 13 Piani di Azione specifici. Sono state dunque avviate (integrando risorse nazionali e risorse del Fondo Sociale Europeo) alcune specifiche misure, come la Dote Conciliazione, articolata in Dote servizi alla persona e Dote servizi all'impresa:
La Dote servizi alla persona – sperimentata nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Monza e Brianza – ha lo scopo di agevolare i genitori che rientrano dall'assenza facoltativa per maternità o paternità permettendo l'acquisizione di servizi a sostegno dei compiti di cura della famiglia presso i soggetti gestori accreditati. Al 15 febbraio scorso erano state ammesse 578 domande di dote, di cui 488 per asilo nido, 33 per micronidi, 23 per centri per la prima infanzia e 33 per nidi famiglia
La Dote servizi alle Imprese – sperimentata sempre nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Monza e Brianza – ha l’obiettivo di offrire incentivi alle Piccole e Medie Imprese per l'assunzione di madri disoccupate con almeno un figlio a carico inferiore ai cinque anni. Sempre al 15 febbraio, le richieste erano 263, di cui 102 da micro imprese, 63 da piccole imprese e 98 da medie imprese. Durata contratto: 28 fino a sei mesi, 127 maggiore di sei mesi, 108 a tempo indeterminato.
Inoltre Regione Lombardia, con un finanziamento di 5 milioni di euro, sostiene le reti di impresa cioè più aziende aggregate per individuare possibili soluzioni a favore dei propri lavoratori con la collaborazione dei soggetti già presenti sul proprio territorio e favorendo sperimentazioni di welfare aziendale e interaziendale. Alle imprese è stato chiesto di cofinanziare gli interventi per almeno il 20% del costo complessivo.
RISULTATI – Grazie agli accordi territoriali, sono stati avviati 33 progetti di durata biennale, a favore di oltre 6.300 lavoratori dipendenti. Queste le principali tipologie degli interventi: flessibilità nell'organizzazione del lavoro; interventi a supporto degli impegni di cura familiare; sperimentazione di accordi contrattuali di secondo livello; forme di flessibilità nell'orario di lavoro; adesione a fondi di assistenza sanitaria integrativa; interventi flessibili di tipo socio educativo per i figli minori dei dipendenti; organizzazione di servizi flessibili di trasporto, mensa, spesa, lavori domestici.
PROGETTI 2012 - All'interno del Programma Sperimentale sulla Responsabilità Sociale di Impresa si prevede di stanziare, nel 2012, un contributo di 900.000 euro per progetti su diversi ambiti, fra i quali figurano il supporto e l'accompagnamento dei lavoratori durante le fasi di transizione della vita e della carriera professionale.
I NUMERI
- 13 accordi territoriali sottoscritti
- 13 piani di azione presentati e validati
- 190 soggetti della rete (associazioni di categoria, sindacati, organismi del terzo settore, privati)
- 80 le azioni in cantiere (50% in fase di attuazione)