“I due nuovi bandi per la conciliazione lavoro-famiglia, uno della Regione Lombardia e uno del Comune di Milano, hanno l’obiettivo di aiutare le aziende a comprendere che le politiche family friendly non vanno a beneficio solo dei dipendenti, ma abbattono anche i costi e aumentano la produttività. Inoltre producono effetti positivi sul fatturato attraverso la fidelizzazione dei clienti”. A sostenerlo è Michael Galster, consulente dell’organizzazione e valutatore per i premi qualità e innovazione di ICQ Confindustria.

Galster, qual è l’importanza del progetto della Regione per la conciliazione lavoro-famiglia?

Il progetto della Regione, con il suo braccio esecutivo Cestec Spa, gestisce un bando molto ampio che intende rivolgersi a un numero piuttosto elevato di aziende. Il Pirellone mette a disposizione dei consulenti gratuiti per le aziende intenzionate a realizzare piani di congedo per le donne con figli, e piani di flessibilità che coprono sostanzialmente tutte le tematiche attinenti alla conciliazione lavoro-famiglia o vita-lavoro.

Quali sono invece gli obiettivi dell’iniziativa di Palazzo Marino?

Il bando del Comune di Milano affronta lo stesso tema mettendo a disposizione 30mila euro, che in un secondo momento diventeranno 60mila, assegnando un contributo del 90% alle aziende che fanno certificare le loro politiche e il loro impegno per la conciliazione lavoro-famiglia, attraverso il riconoscimento con la sigla IXCLF (Impegno per la conciliazione lavoro e famiglia). Quest’ultimo è uno standard sviluppato da ICQ e dall’Associazione italiana cultura qualità, su un modello di eccellenza organizzativa ESQM della Fondazione Europea per la Qualità, che è il detentore del metodo di gran lunga più diffuso per il quality management aziendale in Europa. Nel primo caso la Regione sostiene quindi la consulenza per piani di congedo e flessibilità, mentre nel secondo il Comune offre un contributo per quelle aziende che hanno già sviluppato una politica per la conciliazione lavoro-famiglia e intendono essere riconosciute per questo motivo.

La sua valutazione sui progetti di Comune e Regione è in entrambi i casi positiva?

Sì, la mia valutazione è positiva per entrambi per quanto siano di natura diversa. Il progetto della Regione prevede un aiuto decisivo nel miglioramento e nella realizzazione di sistemi per la conciliazione lavoro-famiglia. Il Comune riconosce invece le imprese che hanno già adottato queste politiche, o che lo faranno in tempi relativamente brevi. Quella del Comune è dunque un’attestazione, mentre quello della Regione è un vero e proprio aiuto operativo. Ambedue i bandi operano sulle buone pratiche, con l’obiettivo di aiutare le aziende a comprendere che la conciliazione lavoro-famiglia non è soltanto un beneficio a favore dei dipendenti o delle dipendenti, ma che c’è un ritorno dell’investimento per la stessa azienda.

Quali sono i benefici economici delle politiche family friendly?

Innanzitutto in termini di fidelizzazione e soddisfazione del personale, che si ripercuote in modo diretto sul maggiore attaccamento al posto di lavoro e a una maggiore motivazione professionale. Facendo quindi diminuire le dimissioni da parte dei dipendenti, che rappresentano il capitale intellettuale che l’azienda vorrebbe conservare. In questo modo si riducono i costi per il reclutamento, il nuovo addestramento, e tutti i passaggi necessari per inserire una nuova persona nell’impresa. L’azienda ha dunque un vantaggio in termini di riduzione dei costi. La maggiore motivazione e continuità sul posto di lavoro hanno inoltre effetti positivi sulla produttività del lavoro. Ma esistono benefici considerevoli anche nei rapporti dell’azienda con i suoi clienti.

Che cosa c’entra la conciliazione lavoro-famiglia con il rapporto con i clienti?

Una ricerca condotta in Germania su 1.000 aziende ha rivelato che le imprese che attuano una politica family friendly ottengono anche una maggiore fidelizzazione dei clienti. Il datore di lavoro che è in grado di dialogare in modo positivo e articolato con le giovani donne con maternità o i dipendenti con genitori anziani a carico, modifica anche la cultura aziendale. La conciliazione rappresenta infatti una palestra per un maggiore orientamento del personale nei confronti del cliente, ottenendo una maggiore fidelizzazione di quest’ultimo. Ciò è reso possibile dal fatto che applicare la conciliazione lavoro-famiglia porta un’azienda a entrare in un dialogo qualitativamente più alto con il personale, soprattutto se ha familiari a carico. E’ infatti necessario ascoltare, dimostrare fiducia, realizzare insieme un piano aziendale. Questo processo coinvolge la direzione, i quadri intermedi e parte dei colleghi, riflettendosi positivamente sull’intera azienda e quindi anche sul rapporto con i clienti.

 

Fonte: ilSussidiario.net