«Grande la donna che si dedica alla famiglia e ai figli. Ma grande anche quella che vuole conciliare lavoro e famiglia». Alla vigilia dell’8 marzo, Roberto Formigoni dedica un pensiero a tutta la popolazione femminile della Lombardia. Con una premessa: «La donna deve poter scegliere fra casa e professione e se vuol fare tutte e due, noi la aiuteremo a conciliare le cose».

Il governatore della Lombardia ribadisce quanto è stato fatto a loro favore in questi anni di governo e rilancia: «Nella prossima legislatura vogliamo creare le condizioni per arrivare a due milioni di donne occupate nella nostra regione. Puntiamo al riconoscimento della cura delle relazioni e delle persone come valore sociale da incentivare come fattore di qualità della vita per tutti». C’è stato un calo nell’occupazione nell’ultimo periodo. Colpa della crisi che ha fatto scendere il numero delle occupate lombarde sotto i due milioni.

E per dare un seguito a questi impegni, il candidato del centrodestra alla guida del Pirellone lancia sul suo sito tre nuovi progetti che si affiancano a quelli già avviati negli ultimi anni. A partire dal bonus donna-lavoro, un meccanismo di incentivi rivolti alle imprese che sviluppano progetti nell’ambito della conciliazione dei tempi famiglia-lavoro con misure premianti che possano spingere anche altre ditte a dar vita a nuovi progetti. Ancora: interventi, ovvero altri incentivi alle donne che si trovano in una situazione di precarietà dal punto di vista lavorativo. Questo per garantire una continuità di reddito a quante, pur non avendo uno stipendio fisso su cui poter fare affidamento, non rinunciano alla maternità. Infine, l’introduzione di nuove forme di sostegno per le famiglie più numerose con un basso reddito con pacchetti di vacanze organizzate da enti non profit a prezzi agevolati «secondo quel principio di sussidiarietà che in Lombardia è diventato metodo di governo e che riconosce i meriti delle imprese e delle associazioni che si organizzano per rispondere ai bisogni della famiglia e della società».

Dopo le proposte, il governatore ricorda i numeri dei suoi anni di legislatura. Regione Lombardia ha stanziato 3,5 milioni per la Dote Donna a sostegno del lavoro femminile. Sono state circa 125mila le donne che hanno ricevuto contributi per l’inserimento nel mercato professionale, con un investimento di 35,4 milioni di euro tra il 2005 e il 2007. Grazie alla legge regionale 23/99 sono stati realizzati da associazioni familiari e non profit 5.641 progetti di servizi per la famiglia e per l’infanzia dal 2000 ad oggi, con uno stanziamento complessivo di circa 105 milioni di euro. E negli ultimi cinque anni, 78 progetti sono stati dedicati alle «politiche dei tempi e degli orari».


Fonte e articolo integrale:
Il Giornale
(pubblicato l'8 marzo 2010)