Come spesso avviene, la realtà finisce per superare la fantasia. I laboratori di ricerca di tutto il mondo sono all’opera per sviluppare automi sempre più leggeri, dotati di una struttura morbida e un’articolazione molto simile a quella della muscolatura umana. Obiettivo: affiancare gli addetti nei processi di lavorazione a più alto rischio e in ambiti dove delicatezza e precisione sono requisito indispensabile. Questione di pochi anni.

Nel frattempo bisogna fare i conti con i numeri degli infortuni sui luoghi di lavoro. Anche se i dati Inail (2008) mostrano che, per la prima volta in Italia dal 1951, si è verificata una diminuzione del 7,25% dei decessi (1.120 casi) e una riduzione degli infortuni del 4,2% (874.940 casi), l’incidenza degli infortuni rimane in ogni caso un fenomeno importante. Tanto che la Commissione per la sicurezza sul lavoro per i Paesi Ue ha stabilito, per il quinquennio 2007-2012, un obiettivo annuo di riduzione pari al 5%.


Sensori “intelligenti” per la cantieristica Le tecnologie possono dare un contributo consistente al raggiungimento del traguardo indicato dalla Commissione Ue. Una novità interessante, per esempio, giunge dall’edilizia, uno fra i settori dove la normativa prescrive già da molti anni l’uso regolare di una serie di protezioni individuali. La novità sta nel diverso approccio al problema, affrontato non tanto dal punto di vista dell’efficacia delle misure di protezione quanto dal loro effettivo impiego. Questa sorta di uovo di Colombo prevede l’applicazione di particolari sensori all’interno di calzature, caschi, imbragature che trasmettono a una centrale di controllo in radiofrequenza lo stato di “indossato o non indossato” dell’operatore.

Il software che dialoga La tecnologia per il riconoscimento vocale è alla base di un’avveniristica applicazione, sviluppata per facilitare gli interventi delle squadre di soccorso in siti dove sono presenti sostanze pericolose. Il progetto denominato SAFIR (Speech Automatic Friendly Interface Research), già testato con successo in Germania, consente di trasmettere a dispositivi mobili in dotazione ai vigili del fuoco tutte le informazioni riguardanti le sostanze attraverso un sistema di dialogo vocale. Anche in questo caso, un’azione mirata risulta determinante per il buon esito dell’intervento e la riduzione al minimo dei rischi per le persone e l’ambiente.


Fonte e articolo integrale: Corriere della Sera
(pubblicato il 18 marzo 2010)