"E' questo il primo passo contro l'obesità infantile" Michelle Obama ha lanciato una serie di iniziative anti-obesità "Corretta alimentazione e più movimento"

Le Olimpiadi sono un’opportunità straordinaria per spingere i giovani a fare più movimento, dobbiamo trasformare il loro entusiasmo per lo sport in azioni concrete». La First Lady Michelle Obama parla in audio-conferenza da Londra, assieme ai suoi consiglieri più stretti, per far conoscere lo spirito con cui affronta la missione affidatagli dal Presidente di guidare la delegazione americana ai Giochi. Ma le sue prima parole sono per le vittime della strage in Colorado: «Alla vigilia di questa straordinaria occasione, io e Barack abbiamo nel cuore e nelle preghiere la gente di Aurora, il nostro cuore è spezzato per il loro dolore, l’America si stringe a loro come una sola famiglia».

Che cosa si aspetta dai Giochi?

«Sono orgogliosa di guidare la delegazione americana, per me significa coronare un sogno perché ricordo che da bambina quando c’erano le Olimpiadi volevo tanto essere a fianco degli atleti. Tiferò per i nostri atleti ma le Olimpiadi sono non solo un momento straordinario per l’America e il mondo bensì anche un’incredibile opportunità per comunicare con i nostri figli. Sfruttare le emozioni che circondano le gare per spingerli a muoversi di più. Non solo in America ma in ogni nazione». 
Volete sfruttare l’impatto delle gare per moltiplicare le attività contro l’obesità infantile?

«Siamo impegnati su questo terreno da molti mesi. Abbiamo iniziato ospitando in primavera delle mini-Olimpiadi per bambini, al fine di coinvolgerli nei preparativi e promosso quindi eventi legati alle Olimpiadi in più località in America. Sono oltre 200 le città, grandi e piccole, come le comunità di cittadini, che hanno accettato di aderire all’iniziativa di celebrare il 28 luglio come una “Giornata olimpica per divertirsi” tesa a offrire l’opportunità ai ragazzi di giocare ed essere attivi ispirandosi alle gare in corso a Londra. Ogni famiglia può riunire gli amici e ospitare un simile evento. Spero che molti ancora si uniranno».

Insomma, volete portare le Olimpiadi in ogni angolo d’America?

«L’intenzione è soprattutto di portare lo sport, le gare, in quei quartieri dove i bambini hanno meno opportunità di essere attivi. Per fargli percepire quanto di positivo c’è nel fare attività atletiche. Perché le Olimpiadi insegnano che ogni ostacolo può essere superato».

Da dove nasce tanta determinazione?

«Lo sport è qualcosa che può trasformare i più giovani, migliorandone la salute e schiudendogli un futuro migliore. Entro la fine dell’anno raggiungeremo 1,7 milioni di bambini, 700 mila in più di quanti pensavamo possibile, ma speriamo andare oltre».

Cerimonia inaugurale a parte, cosa altro farà a Londra per promuovere questa sfida?

«Anzitutto venerdì andrò al centro di allenamento degli atleti americani e li ringrazierò per quanto fanno per la nazione. E poi nella residenza dell’ambasciatore americano in un “Let’s Move Day” incontrerò un migliaio di bambini, americani e britannici, in molti casi figli di militari, in un evento con atleti, cantanti e personaggi dei cartoni animati come SpongeBob. Per far correre e muovere i ragazzi, come fanno i veri atleti».

Quale interazione vede fra atleti e ragazzi?

«Le Olimpiadi rappresentano i contenuti della campagna “Let’s Move” che stiamo promuovendo. Gli atleti ispirano i giovani, li spingono a imitarli, ne motivano la passione per l’atletica, il movimento, la salute del fisico».

Quale è il suo obiettivo?

«Aprire le porte dello sport ai ragazzi perché può contribuire a cambiare in meglio le loro vite. Siamo impegnati a far nascere centri di atletica, tennis, calcio, ginnastica, altre discipline e più in generale di allenamento in più località per accompagnare una passione per lo sport che fra i più giovani è in continua crescita. Può contribuire a raggiungere gli obiettivi di “Let’s Move”, a cominciare da combattere l’obesità infantile. Molti ragazzi troveranno la loro ispirazione guardando le gare. Noi speriamo di trasformare questa ispirazione in azioni concrete, sui campi di gioco e allenamento».

Per la prima volta a queste Olimpiadi vi saranno fra gli atleti più donne che uomini. Cosa le suggerisce?

«Si sono certamente aperte più opportunità per le donne, rispetto al tempo dei pionieri di queste discipline, ed è bello sapere che le donne colgono tali opportunità. Ma ciò che conta di più non è tanto che vi sia un numero più alto di donne fra gli atleti rispetto agli uomini, quanto la maggiore diffusione fra le donne della tendenza a fare sport».  

Fonte: La Stampa