L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere è stato creato il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n. 1922/2006). Dotato di personalità giuridica, l’Istituto è formato da un consiglio di amministrazione, un direttore e dal suo personale, nonché da un forum di esperti. La sede dell’Istituto è a Vilnius (Lituania). Virginija Langbakk ha assunto l’incarico  di direttore nell’aprile 2009.
I principali obiettivi dell’Istituto sono:

·         la promozione e il rafforzamento dell’uguaglianza fra donne e uomini;
·         l’integrazione delle questioni di uguaglianza fra donne e uomini in tutte le politiche comunitarie e nelle relative politiche nazionali;
·         la lotta contro la discriminazione fondata sul sesso;
·         la sensibilizzazione dei cittadini europei.
Secondo il regolamento che istituisce l’EIGE, questo contributo si tradurrà essenzialmente in un’assistenza tecnica apportata alle istituzioni comunitarie, in particolare alla Commissione, nonché alle autorità degli Stati membri. Le principali attività dell’Istituto per l’uguaglianza di genere saranno:

-    la raccolta, la registrazione, l’analisi e la diffusione di informazioni relative all’uguaglianza tra uomini e donne a livello comunitario. In base a criteri rigidi, l’Istituto elaborerà metodi volti ad aumentare l’obiettività, la comparabilità e l’affidabilità dei dati a livello europeo. Sulla base dei dati obiettivi, affidabili e comparabili che avrà riunito, elaborerà strumenti metodologici destinati ad integrare meglio la parità fra uomini e donne in tutte le politiche comunitarie.
-   l’organizzazione di attività volte a promuovere gli scambi di esperienze e lo sviluppo del dialogo a livello europeo con tutte le parti interessate, in particolare le istituzioni della Comunità e degli Stati membri, le parti sociali, le organizzazioni non governative, i centri di ricerca . Più specificatamente, l’Istituto: creerà e coordinerà una rete europea sull’uguaglianza tra uomini e donne;  organizzerà riunioni ad hoc di esperti;  incoraggerà lo scambio di informazioni tra ricercatori e favorirà l’integrazione
della prospettiva di genere nella loro ricerca;  svilupperà un dialogo e una cooperazione con organizzazioni non governative, enti operanti nel settore delle pari opportunità, università, esperti, centri di ricerca e parti sociali.
-   la collaborazione all’organizzazione di conferenze, campagne e riunioni a livello europeo al fine di sensibilizzare i cittadini dell’Unione europea riguardo alla parità tra gli uomini e le donne.

Fonte: Camera dei Deputati