Il 14 settembre 2009, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione sulla cosiddetta “coerenza del sistema”,
dichiarando unanimemente la volontà di istituire una nuova entità delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile.
Il 2 luglio 2010 lo stesso consesso ha votato all’unanimità la creazione di un nuovo organismo per l’uguaglianza di genere, denominato UN Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women o, in breve, UN Women che sorge dalla fusione di quattro uffici e agenzie: UNIFEM (UN Development Fund for Women); DAW (Division for the Advancement of Women); l’Ufficio dello Special Adviser on Gender Issues; UN-INSTRAW (International Research and Training Institute for the Advancement of Women).
L’istituzione di UN Women è il risultato di anni di negoziati tra i paesi membri dell’ONU e le istanze del movimento femminile globale; è parte del processo di riforma dell’ONU, poiché riunisce risorse e competenze per un più forte impatto.

Le principali funzioni di UN Women sono:

·         sostenere gli organismi intergovernativi come la CSW (Commission on the Status of Women) nell’attività di formulazione di nuove politiche, standard globali e norme;
·         assistere gli Stati membri nell’implementazione di tali standard fornendo sostegno tecnico e finanziario ai paesi che ne  facciano richiesta e creando una solida collaborazione con la società civile;
·         responsabilizzare l’intero sistema delle Nazioni Unite riguardo i propri impegni sull’uguaglianza di genere, compreso il monitoraggio dei progressi.

Il nuovo organismo è operativo dal mese di gennaio (la prima sessione ordinaria del Consiglio di amministrazione si è svolta dal 24 al 26 gennaio 2011). Il budget previsto è di circa 500 milioni di dollari, il doppio della somma delle risorse destinate alle quattro agenzie da cui nasce. La nuova Agenzia, che ha sede a New York, è diretta dall’ex presidente cilena, Michelle Bachelet, che assume la qualifica di Direttore Esecutivo nonché Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il 10 novembre 2010 il Consiglio Economico e Sociale ha eletto il Comitato esecutivo dell’Agenzia, i cui membri resteranno in carica per tutto il 2011.

Il Comitato esecutivo si compone come segue:

Africa: Angola, Capo Verde, Congo, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Lesotho, Libia, Nigeria e Tanzania.
Asia: Bangladesh, Cina, India, Indonesia, Giappone, Kazakhstan,Malaysia, Pakistan, Repubblica di Corea e Timor Est.
Europa orientale: Estonia, Ungheria, Federazione Russa e Ucraina.
America latina e Caraibi: Argentina, Brasile, Repubblica Dominicana, El Salvador, Granada e Perù.
Europa occidentale: Danimarca, Francia, Italia (il rappresentante italiano è il dott. Clemente Contestabile, Primo Segretario della Rappresentanza Permanente a N. Y.), Lussemburgo e Svezia.

Paesi donatori: Messico, Norvegia, Arabia Saudita, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.

Le aree di intervento nelle quali UN Women concentrerà i propri sforzi sono di fondamentale importanza per l’uguaglianza delle donne:

-     la violenza contro le donne, che rimane ancora molto diffusa e tocca tutti i paesi del mondo. Per combatterla servono leggi severe, accompagnate dall’implementazione e da servizi per la tutela e la prevenzione;

-     pace e sicurezza
E’ ormai riconosciuto che le donne portano il peso maggiore dei conflitti, anche considerando il fatto che spesso sono vittime di stupro, considerato arma di guerra. Devono essere identificate le minacce specifiche contro le donne, che devono diventare protagoniste dei colloqui di pace e della ricostruzione post-conflitto;

-     leadership e partecipazione
Le donne hanno spazi ancora troppo limitati nei luoghi nei quali si prendono le decisioni che le riguardano, si tratti di organismi politici come di consigli di amministrazione di aziende. Le quote e altre misure speciali vanno prese in considerazione, secondo UN Women, perché aprono maggiori spazi alla partecipazione femminile, così come nuove competenze possono aiutare le donne a realizzare tutto il loro potenziale direttivo;

-     empowerment economico
Rispetto agli uomini, le donne hanno molte meno possibilità di accedere alla terra, al credito, a buoni posti di lavoro (la popolazione povera è costituita per il  70 per cento da donne), anche se un sempre maggiore numero di ricerche sta dimostrando che aumentare le opportunità economiche per le donne significa accrescere le
economie delle singole nazioni. UN Women afferma che è necessario eliminare le troppe barriere che tuttora impediscono alle donne di afferrare le opportunità economiche; UN Women aiuta le donne a creare nuove condizioni che coprono tutto lo spettro economico: da quelle che possono  consentire una maggiore partecipazione delle donne ai processi di policy-making, a quelle che servono per offrire loro la capacità di procurarsi gli strumenti pratici per assicurarsi un livello di vita sostenibile;

-     pianificazione e bilanci nazionali
La formazione di bilanci nazionali che sia sensibili alla prospettiva di genere non significa creare bilanci separati per le donne e nemmeno semplicemente aumentare i fondi destinati ai programmi per le donne. Significa piuttosto cercare di assicurare che il prelievo e la allocazione di pubbliche risorse siano condotti in modo tale da contribuire efficacemente all’avanzamento dell’uguaglianza di genere e all’empowerment femminile. Un bilancio improntato all’uguaglianza di genere dovrebbe essere basato su accurate analisi per identificare i necessari interventi per l’implementazione delle politiche e delle norme che possono determinare un avanzamento nell’ambito dei diritti delle donne; in più di 40 paesi UN Women sostiene iniziative sia locali che nazionali per l’integrazione della prospettiva di genere nei processi di formazione dei bilanci;

-     diritti umani
UN Women pone la realizzazione dei diritti umani delle donne al centro del suo lavoro in tutte le aree tematiche. La Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) stabilisce standard internazionali riguardanti i diritti umani delle donne che gli Stati parte hanno l’obbligo di far applicare attraverso l’adozione di politiche  o di norme di legge;

-     Obiettivi di sviluppo del Millennio
UN Women è una delle tante agenzie delle Nazioni Unite con il compito di assistere i paesi impegnati nella realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. In particolare, l’Obiettivo n. 3 riguarda specificamente l’uguaglianza di genere, ma il suo raggiungimento è necessario ai fini della realizzazione degli altri obiettivi, dalla lotta alla diffusione dell’AIDS al contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici.

Nel Rapporto elaborato in vista della 55^ sessione della CSW il Direttore Esecutivo Bachelet indica i seguenti 4 obiettivi di breve periodo, indispensabili al fine di rendere la UN Women operativa il prima possibile:

1.      strutturare una nuova organizzazione che abbia una specifica identità e mandato, in grado di intervenire sul campo laddove sussistono richieste di aiuto immediato da parte degli Stati membri;

2.      avviare una consultazione permanente con le varie Agenzie specializzate delle Nazioni Unite al fine di creare un meccanismo efficace di collaborazione e di interazione fra Stati membri e sistema ONU nell’implementazione degli obiettivi di uguaglianza di genere condivisi a livello internazionale;

3.      coinvolgere i vari stakeholders che hanno promosso e sostenuto la creazione di UN Women, includendo le istituzioni nazionali di parità e i gruppi di pressione femminili nonchè le reti di donne in tutti i paesi del mondo, che rivestono un ruolo cruciale nell’individuare le priorità strategiche d’azione future della UN Women;

4.      ottenere, il più rapidamente possibile, un solido livello di risorse che possa garantire la concreta realizzazione degli impegni concordati nell’ambito del mandato dell’Agenzia, creando un partnership innovativa con gli Stati membri che consenta un reale cambiamento nella vita di donne e fanciulle.

Fonte:Camera dei Deputati