Conciliare lavoro e famiglia è spesso per le donne un’”impresa” quotidiana. Lo è ancora di più quando, uscendo dalla metafora, le imprese gestite dalle donne sono una realtà economica. Le difficoltà che l’imprenditrice incontra per esempio quando diventa madre,  possono riflettersi così negativamente sul suo lavoro da indurla a chiudere i battenti della propria ditta.

Per favorire una maternità serena e al riparo dai vincoli lavorativi, nel 2000 è stata varata in Italia la legge 53, che all’articolo 9 prevede finanziamenti per “progetti di sostituzione del titolare di impresa o lavoratore autonomo, senza distinzione di genere, in astensione obbligatoria o in congedo, con altro imprenditore o lavoratore”.  Ispirandosi a questa normativa il 18 gennaio 2011, la Provincia autonoma di Trento, l’Assessorato alla Solidarietà Internazionale, l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese (Gruppo donne impresa) e Confesercenti del Trentino (Coordinamento imprenditoria femminile) hanno sottoscritto un accordo per la nascita di un registro delle donne manager cui attingere in caso di necessità temporanea. E sono già sette le imprenditrici che hanno fatto richiesta al registro Co-Manager  per una sostituzione a causa di “impegni familiari”.

Il prossimo passo sarà l’attivazione di percorsi formativi ad hoc in grado di preparare le  figure professionali all’impegno temporaneo.