Presenza 17,2% società quotate, oltre 20% in quelle pubbliche.

La legge sulle quote rosa nei consigli di amministrazione delle societa' pubbliche e in quelle quotate sta cominciando a dare i suoi frutti: le donne nei cda delle societa' controllare direttamente dal Ministero dell'Economia sono oltre il 20%, nelle societa' controllate in maniera diretta e indiretta sono il 29,4% e nelle societa' quotate in Borsa sono arrivate al 17,2% dallo zero percentuale degli anni '30.

 Sono i primi dati di un monitoraggio della legge 120 del 2011, la cosiddetta Golfo-Mosca - che promuove un'equilibrata presenza di donne e uomini negli organi delle societa' - presentati oggi a Roma nell'ambito di un convegno sull'impatto delle quote di genere nelle societa' quotate e nelle societa' pubbliche sull'economia del Paese.

E questi primi risultati sono incoraggianti: "la legge comincia ad avere un ruolo nei processi decisionali" ha sottolineato Paola Profeta dell'Universita' Bocconi di Milano, che ha reso noto come "dal 1934 ad oggi si e' passati dallo zero percentuale di donne nei cda di societa' quotate al 17,2%, e tra il 2012 e il 2013 il balzo in avanti e' stato molto forte, proprio grazie alla legge". Ancora non siamo arrivati al 20% di donne previsto come primo "gradino" dalla legge (per poi arrivare a regime al 33%), insomma, ma ci siamo vicini.

Su 25 societa' controllate direttamente dal ministero dell'Economia, le donne nei Cda sono il 20,2% e quelle nei collegi sindacali raggiungono il 34,7%. Inoltre, tre di queste societa' hanno un presidente donna, contro una sola nel 2011 (prima dell'entrata in vigore della legge 120). In particolare, tutte e nove le societa' che hanno rinnovato il Cda dal febbraio 2013 ad oggi lo hanno fatto nel rispetto delle quote, per una percentuale del 25,6% di donne nei Cda. Tra queste figurano Ferrovie dello stato, Enav e Anas.

"Sono solo i primi dati - ha avvertito Monica Parrella, direttore generale dell'Ufficio per gli interventi in materia di parita' e pari opportunita' della Presidenza del Consiglio - e sono riferiti solo alle societa' che hanno rinnovato la composizione degli organi dal febbraio scorso, il quadro completo sara' disponibile solo al temine dei rinnovi di tutte le societa' soggette alla normativa, cioe' alla fine del 2015".

Tra le 25 societa' sotto diretto controllo del Ministero, 16 non hanno ancora rinnovato il Cda e di queste sette non rispettano le quote previste dalla legge. Per garantire la quota del 20% dei primi rinnovi, dovranno essere inserite sette donne in cda. Il numero dovra' arrivare a 14 al secondo rinnovo, quando si dovra' raggiungere la quota di legge del 33m3% di presenza femminile. La percentuale complessiva di donne nei cda nelle societa' che non hanno rinnovato e' del 17,1%. Ad oggi, il Dipartimento pari opportunita' ha emanato dieci diffide a societa' inadempienti.

Fonte: ANSA