MILANO – Il comitato nazionale «Se non ora quando» ha espresso sconcerto di fronte alla campagna pubblicitaria lanciata dal Partito democratico romano per lanciare la Festa dell’Unità di Roma. «L’abbinamento fra lo slogan “Cambia il vento” e l’ennesima immagine strumentale del corpo femminile», si legge in una nota, «ci lascia stupite e attonite. Il comitato protesta ancora una volta di fronte all’uso del corpo delle donne come veicolo di messaggi che nulla hanno a che fare con esso e invita il Partito democratico romano a ritirare la campagna, anche per rispetto verso milioni di donne italiane il cui voto è stato fondamentale nelle amministrative e nei referendum nazionali del 12 e 13 giugno».


DONNE PD – «Il Pd di Roma ha sempre prestato grande cura all’immagine della donna nella sua attività di comunicazione ed è sempre stato attivo nelle mobilitazioni a loro sostegno. Sorprende quindi le donne del partito rappresentate nella Conferenza regionale e romana, lo scivolone realizzato con il manifesto della Festa democratica romana di quest’anno, da cui si dissociano fermamente, ribadendo che l’uso strumentale del corpo delle donne è bandito dalla nostra cultura ed azione politica». Lo scrive in un comunicato la Conferenza regionale e romana delle donne democratiche.

REPLICA – « Un paio di gambe sono automaticamente equiparabili a un’immagine offensiva o volgare come quelle delle “olgettine” che circolano sul web?», replica in una lettera aperta al movimento «Se non ora quando» la segreteria Pd di Roma. «Sono la stessa cosa o c’è una differenza? Qual è il confine oltre il quale comincia la mercificazione o l’uso improprio? Il manifesto è una citazione pubblicitaria, una rievocazione di Marilyn Monroe del film Quando la moglie è in vacanza, divenuta un’icona. Può piacere o non piacere. Ma è davvero riprovevole? Utilizziamo questa occasione per ragionare insieme su come si combatte la vera mercificazione del corpo delle donne anche nella comunicazione politica», conclude la lettera. «Costruiamo una discussione pubblica alla festa del Pd di Roma, dove possano confrontarsi in modo libero diversi punti di vista, senza rappresentazioni caricaturali frutto di pregiudizi che banalizzano una discussione seria, dove nessuno pensi che un giudizio critico corrisponda a un moralismo bacchettone e un giudizio positivo a un’assenza di posizione etica».

Fonte: ilcorrieredellasera.it