Il lavoro è diventato negli ultimi decenni sempre più fragile e con la recessione è diventato ancora più difficile trovarlo e facile perderlo. La fragilità del lavoro è dovuta anche al fatto che, secondo l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, un lavoratore su 4 soffre di stress da ufficio: a pesare sono i ritmi, il carico e le complicazioni nella conciliazione con gli impegni famigliari.
Lo smart working è una modalità realizzata con successo in molti paesi europei e che di fatto consiste nel non dare per scontato che l’attività lavorativa debba essere svolta nella sede dell’azienda e con tempi prefissati. L’innovazione tecnologica aumenta l’opportunità di poter lavorare come in ufficio.

 I potenziali benefici per il lavoratore sono molteplici: ha più libertà di gestione del proprio tempo, ha meno costi in fatto di spostamenti, può conciliare meglio impegni lavorativi e impegni familiari.
Inoltre lo smart working può avere effetti positivi non solo sulla qualità della vita e del lavoro, ma anche sulla quantità dell’occupazione: aumenta infatti la partecipazione al mercato di donne con figli e di over 55.
Meno scontati i benefici per le aziende: bisogna non in un lavorare meno, lontani dal controllo diretto, ma lavorare meglio, in modo più efficiente.

Fonte: La Repubblica /Milano