Partito il progetto pilota di flessibilità logistica promosso da Sanofi, azienda del settore della salute, che a febbraio ha siglato un accordo con le parti sociali per consentire ad alcuni collaboratori della sede di Milano di lavorare fuori azienda un giorno alla settimana. 

I primi dati dell’adesione al progetto sono positivi: la flessibilità è stata accordata a 83 persone, pari a oltre il 24% del totale dei collaboratori della sede Sanofi di Milano, dirigenti esclusi. Una percentuale decisamente superiore rispetto al 15%, limite stabilito nell’accordo sindacale, a dimostrazione  dell’attenzione dell’azienda sulle motivazioni alla base delle numerose richieste pervenute. Oltre il 76% delle adesioni provengono da donne (63 in totale), supportate principalmente da motivazioni legate alla gestione dei figli e all’assistenza ad un familiare, oltre a questioni logistiche legate alla distanza casa-azienda.


“Questo progetto - commenta Laura Bruno, Direttore Risorse Umane di Sanofi, e mamma, a margine del convegno Smart Work e Leadership femminile in Italia promosso a Milano da Leadershipfemminile - rappresenta per Sanofi un approccio organizzativo e culturale importante per incentivare sempre di più un’ottimale conciliazione tra vita professionale e privata che, come sappiamo, ha un impatto maggiore sulle donne lavoratrici. Per questo, sulla base di quanto previsto dall’accordo siglato con le parti sociali, si è voluto dare priorità alle motivazioni legate a una maggiore vicinanza e migliore gestione della propria vita familiare: alle collaboratrici rientrate dalla maternità oppure con i figli di età inferiore a quattro anni, ai genitori single con figlio minore e a chi abita a più di un’ora di viaggio dalla sede Sanofi di Milano”.

Il progetto di flessibilità logistica consente al dipendente di svolgere la propria attività lavorativa indipendentemente da dove si trova, grazie all'utilizzo degli strumenti informatici e telematici. Un approccio nuovo nella valutazione dell’efficienza ed efficacia del lavoro: non più quantitativa, ovvero basata sul numero di ore effettivamente lavorate, bensì qualitativa, incentrata sul raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il progetto ha infatti tra i propri obiettivi anche favorire una relazione di maggiore fiducia tra capo e collaboratore e un senso di maggiore responsabilità del singolo. Senza dimenticare che organizzare il proprio tempo e ridurre lo stress contribuisce  a migliorare il rendimento sul lavoro, oltre che la qualità della propria vita.

L’adesione al lavoro agile, su base volontaria, è aperta per ora ai collaboratori della sede Sanofi di Milano. Nel valutare le richieste, oltre ad accogliere le esigenze dei collaboratori relativamente a eventuali situazioni di difficoltà personali, Sanofi ha anche prestato particolare attenzione alle motivazioni inerenti il percorso casa-lavoro. Questo progetto potrà infatti contribuire a ridurre il pendolarismo e le emissioni inquinanti, incentivando e sensibilizzando ad un maggior rispetto per l’ambiente circostante, a dimostrazione dell’impegno dell’azienda nella costruzione di un sistema salute virtuoso.

Fonte: Avvenire