Fare impresa

4 marzo
ore 15 - 16.30
Università degli Studi di Milano

Un ventaglio di opportunità vengono incontro alle esigenze di chi cerca gli strumenti più adatti per tradurre in business le proprie idee, creare partnership, finanziare la propria start-up tecnologica. UNIMITT - Centro per l'Innovazione e il Trasferimento Tecnologico dell'Università degli Studi di Milano organizza un incontro per presentare:

-- Start Cup Milano Lombardia: il concorso favorisce la nascita di nuove imprese ad alto contenuto innovativo con premi in denaro e la possibilità di chiedere l’accesso a uno degli incubatori delle università organizzatrici.


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Fulbright-BEST: il programma, promosso dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e attuato dalla Commissione Fulbright, offre borse per un soggiorno presso la Santa Clara University in California, con corsi intensivi in Imprenditorialità e Management applicati ai diversi settori scientifici e tecnologici, e internship presso le società americane operanti nella Silicon Valley (USA).

Si chiama Statutodelleimprese.it ed è il nuovo sito Internet rivolto alle Pmi italiane che vogliono tenersi aggiornate sull'iter di approvazione della proposta bipartisan AC2754 - "Norme per la tutela della libertà d'impresa – Statuto delle Imprese" - già sottoscritta da oltre 130 parlamentari e in attesa di ottenere il disco verde dal Parlamento.

Sul sito web sono reperibili tutti i dettagli sullo Statuto delle Imprese: cosa è, a cosa mira, chi riguarda.

Lo Statuto delle imprese si prefigge di tutelare meglio i diritti delle imprese riconoscendo un pieno valore alla cosiddetta iniziativa economica. Allo stesso tempo, prevede misure specifiche per la valorizzazione dell'imprenditoria giovanile e femminile, ma anche per le Start-up innovative, alle quali servono maggiori semplificazioni burocratiche per poter decollare.

Grazie ad un tavolo di confronto con il Ministero dei Beni Culturali, Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) insieme ad altre associazioni di categoria ha ottenuto la possibilità di ritardare al 30 aprile i termini di presentazione della domanda per il conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore e collaboratore di beni culturali, mentre è stata posticipata al 31 luglio la scadenza per la presentazione delle attestazioni in ordine all’attività di restauro.

Il recente Dm 53/2009 attribuisce il titolo di restauratore solo ai soggetti in possesso di un diploma acquisito presso una scuola riconosciuta o di una laurea universitaria quinquennale, oppure che abbiano svolto otto anni di attività certificata nel settore (prima del 2001).

“I dati in possesso dell’associazione – afferma Cristina Croda, presidente di Cna Milano – dicono che la norma limita l’esercizio della professione solo all’1% delle tremila imprese registrate in Lombardia, perché esige requisiti burocratici che il 99% degli artigiani non possiede”.

Non solo bar ed edilizia. E in città uno su 5 è donna.

È solo grazie agli immigrati che l'economia milanese cresce. Senza le loro imprese il saldo sarebbe negativo, in quattro anni si conterebbero quasi mille aziende perse. E bisogna ringraziare gli imprenditori stranieri se invece, nonostante la crisi mondiale e quindi anche locale, si registra tra il 2005 e il 2008 una lieve crescita (+ 1,6 per cento). E in questo scenario Milano diventa la capitale d'Italia per le imprese immigrate.
I dati compaiono nel rapporto dell'Asiim (Associazione per lo sviluppo dell'imprenditorialità immigrata a Milano) che li presenta assieme alla Camera di Commercio. Le imprese controllate da migranti sono 20.144, il 7,6 per cento di tutte le attività milanesi (una su dodici) con un incremento solidissimo e costantemente crescente negli anni (+ 33,5 per cento tra 2005 e 2008) che colpisce ancora di più se si guarda alla stasi del resto del sistema imprenditoriale nel territorio provinciale.

Otto imprenditori stranieri su dieci hanno una piccola ditta: bar, ristoranti, imprese di pulizie e di trasporti, esercizi commerciali al dettaglio. Ma arrivano, sempre più, anche a forme di impresa più complesse, con quasi mille nuove società di capitali «per creare le quali servono oltre alle finanze anche i cervelli, segno della nascita di un settore di imprenditoria ormai molto avanzata», sottolineano alla Camera di Commercio.


Fonte e articolo integrale: La Repubblica
(pubblicato il 24 febbraio 2010)