Innovazione
Poli di competitività: in 4 anni, i cluster francesi hanno finanziato 2.000 progetti di R&S per 5 mld di euro
- Venerdì, 04 Dicembre 2009 08:50
Fonte:
Creati nel 2005 per stimolare l’economia dell’innovazione in Francia, i Poli di Competitività, che sono oggi 71, hanno dato un rinnovato dinamismo ai cluster industriali, favorendo le partnership tra imprese, centri di ricerca e università.
Creati nel 2005 per stimolare l’economia dell’innovazione in Francia, i Poli di Competitività, che sono oggi 71, hanno dato un rinnovato dinamismo ai cluster industriali, favorendo le partnership tra imprese, centri di ricerca e università.
I Poli di Competitività, come informa una nota dell’Agenzia francese per gli investimenti internazionali (AFII), sviluppano tre tipi di progetti di collaborazione: progetti di R&S, progetti di piattaforme per l’innovazione, infrastrutture che favoriscono l’innovazione delle imprese; progetti di accompagnamento (formazione, investimenti immobiliari, infrastrutture ICT, intelligenza economica, sviluppo internazionale…) che garantiscono la competitività delle imprese di un cluster.
Hanno già lanciato oltre 2.000 progetti di R&S, con una mobilitazione finanziaria pari a oltre 5 miliardi di euro, la metà dei quali provenienti da contributi pubblici.
L'articolo prosegue qui.
(pubblicato il 4 dicembre 2009)
Ricerca: ancora poche le donne nelle scienze
- Lunedì, 30 Novembre 2009 09:30
La relazione 2009 dimostra che le donne rappresentano ancora solo il 37% di tutti i ricercatori nel settore dell'istruzione superiore (HES), il 39% nel settore pubblico (GOV) e il 19% nel settore delle imprese. L'avanzamento di carriera delle donne e degli uomini nel settore dell'istruzione superiore conferma un modello di "segregazione verticale", in base al quale la maggioranza delle donne nel mondo accademico si trovano nelle posizioni più basse della gerarchia. Le donne rappresentano il 59% di tutti i laureati, ma solo il 18% dei professori ordinari in Europa sono donne. La sottorappresentazione delle donne è ancora più evidente nel campo della scienza e dell'ingegneria, dove solo il 11% dei docenti è di sesso femminile."She Figures 2009" ci mostra anche che in media in tutta l'UE-27, solo il 13% delle istituzioni nel settore dell'istruzione superiore, sono dirette da donne. La relazione sottolinea infine la necessità di promuovere un mix di genere in tutti i campi di studio e a tutti i livelli di carriere scientifiche.
Le internaute italiane: esperte, consapevoli e in crescita netta
- Giovedì, 26 Novembre 2009 10:54
• 16-34 anni, la fascia demografica più digitale nel nostro Paese
• Banda larga diffusissima: interessa il 67% delle intervistate in Italia
Milano, 25 novembre 2009 – La European Interactive Advertising Association (EIAA) pubblica i risultati della ricerca Digital Women, confermando un utilizzo crescente e sempre più maturo della Rete al femminile. L’Italia è tutt’altro che il fanalino di coda.
"Il 76% delle intervistate in Italia dichiara che grazie a Internet può gestire le proprie finanze, mantenere il contatto con amici e parenti, accedere a informazioni legate alla salute, prenotare vacanze, scegliere prodotti o servizi più competitivi, prepararsi meglio a eventuali cambiamenti nel proprio stile di vita. Insomma, una vera e propria Rete… di salvataggio per la cura di tanti importanti aspetti della quotidianità.. In particolare, le donne digitali italiane ammettono che l’utilizzo di Internet le faciliti nella gestione di determinati aspetti della propria vita. Ai primi 3 posti troviamo: mantenere il contatto con amici e parenti (68%) accedere a informazioni su salute e benessere (44%) e prenotare viaggi o vacanze (43%)."
Accedete al report integrale - redatto da Lorenzo Montagna, amministratore delegato e direttore commerciale di Yahoo! Italia - area condivisione documenti (per utenti registrati).
European Interactive Advertising Association (www.eiaa.net) è un'esclusiva organizzazione commerciale paneuropea per venditori di media interattivi e fornitori di tecnologia.
I membri di EIAA sono attualmente: Adconion Media Group, AD Europe, AOL Advertising Europe, BBC.com, blinkx, CNN International, Condé Nast International Digital, Disney, eBay International Advertising, EyeWonder, Gruner + Jahr, Hi-media Group, LinkedIn, Microsoft Advertising, MTV Networks International, Orange Advertising Network, PREMIUM PUBLISHERS ONLINE, smartclip, Specific Media, Vodafone, wunderloop e Yahoo! Europe.
I membri di EIAA sono attualmente: Adconion Media Group, AD Europe, AOL Advertising Europe, BBC.com, blinkx, CNN International, Condé Nast International Digital, Disney, eBay International Advertising, EyeWonder, Gruner + Jahr, Hi-media Group, LinkedIn, Microsoft Advertising, MTV Networks International, Orange Advertising Network, PREMIUM PUBLISHERS ONLINE, smartclip, Specific Media, Vodafone, wunderloop e Yahoo! Europe.
Io non sono standard, ma il design non lo sa
- Lunedì, 23 Novembre 2009 09:33
Il Design for All nasce dalla constatazione che la progettazione industriale tradizionale è rivolta a un potenziale utente standard, con conseguente esclusione però della maggioranza della popolazione. Il Design for All rappresenta la risposta a questa penalizzazione: è una metodologia che, grazie alla sinergia tra specialisti in diverse discipline - design, ergonomia e marketing - e in virtù anche del confronto con gli utilizzatori in tutte le fasi del processo, punta a realizzare prodotti che soddisfino i singoli individui nelle loro specificità (la persona bassa, quella molto alta, la donna incinta,...), al tempo stesso valorizzandole.
L'approcio DfA consente non soltanto la creazione di prodotti di design caratterizzati da un'elevata qualità estetica, ma anche nuovi vantaggi economici per le piccole e medie imprese che adottando questa innovativa cultura progettuale. La loro competitività, infatti, aumenta grazie al raggiungimento di nuovi target di clienti e alla fidelizzazione di quelli occasionali. L'immagine delle aziende viene inoltre valorizzata dal contenuto etico insito nel concetto DfA, che consente di evitare eventuali fenomeni di disagio o emarginazione causati dai prodotti standard.