Welfare innovativo

Di Angela Frenda
Fonte: La Ventisettesima Ora

Le chiamano IM, invention mums, e sono l’ultima novità nella blogosfera mammesca: donne giovani, con prole, che aprono un blog per raccontarsi. Ma lontane dagli stereotipi che le vorrebbero “madri disperate” perse tra pannolini, ragadi e insonnia. No. I loro siti rimandano immagini di ragazze sorridenti, vestite griffate, che vogliono fare tendenza proprio in quanto mamme cool.  Ne ho scritto sul Corriere sabato scorso. Il fenomeno, manco a dirlo, è soprattutto americano e inglese. Ma anche da noi sta prendendo piede, scalzando un po’ i “vecchi” mummy blog nati soprattutto per raccontare la fatica di quest’esperienza.

Il giusto equilibrio, ad esempio, l’ha trovato la 30enne Chiara Cecilia Santamaria con il suo Ma che davvero? (da cui è tratto il libro Quello che le mamme non dicono, Rizzoli): ci sono i problemi, ma conditi da tanta ironia. In genere però le IM sono concentrate a veicolare immagini glamour, suggerire prodotti “giusti” confezionati o scelti da loro; consigliare indirizzi segreti.

 L’ambiente ideale per un bambino? Una casa dove i genitori abitano insieme e lavorano entrambi. Si’.
Avere una mamma che lavora (non necessariamente a tempo pieno) non solo non danneggia la prole: puo’ avere effetti positivi.
Forse i bambini posso anche imparare qualcosa dal lavoro delle loro mamme ( e dei loro papà). Ve ne siete accorti?
A sostenenerlo e’ uno studio realizzato dal University College di Londra assieme all’Economic and Research Council per il quale sono stati eseminati i problemi comportamentali e cognitivi dei bambini di 19.000 nuclei familiari e relazionati all’impiego professionale materno e paterno.
Secondo i ricercatori la fascia piu’ a rischio e’ quella dove in casa c’e’ un unico genitore. Quando e’ la mamma a guadagnare (piuttosto che il padre) il figlio maschio puo’ accusare qualche problema, soprattutto nello sviluppo sociale.

La 34enne Hina Rabbani Khar, la prima donna a capo della diplomazia di Islamabad (è stata nominata 10 giorni fa), ha conquistato la stampa indiana mercoledì a New Delhi. Più che ai colloqui di pace tra India e Pakistan (la ragione della sua visita), i giornali di entrambi i Paesi si sono interessati ai suoi abiti e accessori: agli occhiali da sole Roberto Cavalli, alla collana di perle e (soprattutto) alla borsa Birkin di Hermès in pelle nera (vedi foto all’interno del post). «Raffinata… classica… splendida», commentava il Daily Times di Lahore, mentre la blogger pachistana Amara Javed sosteneva che Hina è «più glamour di Kate Middleton». «Bomba pachistana atterra in India» (in questo caso bomba sexy) titolava il Mumbai Times, «è un’arma di distrazione di massa» per l’Hindustan Times, mentre i designer indiani la definivano la nuova musa dopo Michelle Obama e Carla Bruni. Solo qualcuno ha obiettato che «indossare una borsa da 10 mila dollari forse non è un’ottima idea in un Paese devastato» dalla guerra e da recenti catastrofi naturali: per la giornalista Sagarika Ghose, della tv Cnn in India, «Hina Rabbani Khar è bellissima, ma ovviamente è parte di una élite pachistana distaccata dal popolo».

Persi 281 mila posti in due anni, è allarme in Campania e Calabria. L'Istat: "Le imprese sono ferme". Scende la produzione industriale.