Welfare innovativo

L'ultimo rapporto dell'organizzazione di tutela dell'infanzia Plan sul tema: "Because I am a Girl: The State of the World's Girls 2010 - Digital and Urban Frontiers: Girls in a Changing Landscape" ("Perché sono una ragazza. Lo stato del mondo delle ragazze nel 2010 - Frontiere urbane e digitali: le ragazze in un mondo in cambiamento"), tratta della vita delle ragazze nell'era digitale sottolinenando come l'accesso alla tecnologia permetta loro di emanciparsi grazie a contatti, formazione e acquisizione di nuove competenze. 

Conciliare lavoro e famiglia è spesso per le donne un’”impresa” quotidiana. Lo è ancora di più quando, uscendo dalla metafora, le imprese gestite dalle donne sono una realtà economica. Le difficoltà che l’imprenditrice incontra per esempio quando diventa madre,  possono riflettersi così negativamente sul suo lavoro da indurla a chiudere i battenti della propria ditta.

Tre proposte del comitato Pari o Dispare del Senato contro le discriminazioni di genere in Italia: istituzione di un’Authority sull'uguaglianza; vincolo sui risparmi dell’equiparazione dell’età pensionabile nel pubblico impiego al finanziamento di misure per la conciliazione famiglia-lavoro; osservatorio RAI sulla presenza femminile qualitativa e quantitativa nei programmi.

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Nulla la clausola contrattuale che introduce trattamenti differenziati tra uomo e donna. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano il 27 dicembre scorso riformando una sentenza del Tribunale, che nel 2007 aveva negato a una dirigente licenziata al 60° anno (senza nessuna motivazione diversa dal raggiungimento del requisito pensionistico), l'indennità supplementare così com'era stabilito da una norma contrattuale. Secondo la Corte d'Appello l'indennità é dovuta comunque in base al principio di parità di trattamento. Perciò non si poteva negare alla dirigente donna il diritto a proseguire il rapporto di lavoro fino allo stesso limite previsto per gli uomini (65 anni).

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