Notiziario tematico

 Il gruppo di Bill Gates entra nel settore della telefonia via Internet. Bruciati in volata Google e Facebook.

Microsoft compra Skype per 8,5 miliardi di dollari. L'operazione era stata già anticipata questa mattina dal Wall Street Journal. Con il suo investimento il colosso di Redmond appianerà i 686 milioni di dollari di debiti del gruppo telefonico, che ha chiuso lo scorso anno fiscale con una perdita netta di 7 milioni di dollari nonostante gli 860 milioni di fatturato (con profitti operativi per 264 milioni). Le difficoltà finanziarie avevano portato Skype, società che consente di telefonare praticamente gratis via Internet, a rinunciare alla quotazione in Borsa. La capitalizzazione potenziale della società era stata valutata intorno al miliardo di dollari, una cifra notevolmente inferiore a quella messa sul piatto dal gruppo di Bill Gates, che ha però battuto la concorrenza di altri colossi Internet come Google e Facebook.

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo regolamento attuativo dell’art. 9 della legge 53/2000: entrerà in vigore il 18 Maggio, dopodiché saranno pubblicati anche il relativo bando e la modulistica. Si tratta dei finanziamenti del Dipartimento delle politiche per la famiglia, destinati alle imprese che realizzano progetti di flessibilità, di facilitazione al reinserimento in azienda delle madri, o da quest’anno anche per la creazione di reti tra imprese.

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Partendo dalla firma di una intesa con il Dipartimento per le Pari Opportunità, Regione Lombardia ha presentato un programma attuativo (dgr 381/2010), che è stato validato dal Dipartimento, e grazie al quale vengono trasferiti alla regione i fondi (circa 6 milioni di Euro) per stabilire le modalità di utilizzo del Fondo per la Conciliazione.

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Un settore che, solo negli ultimi anni, ha portato nei negozi prodotti innovativi come gli occhiali con le lenti che cambiano colore a seconda dell'intensita' della luce, il cemento che abbatte gli inquinanti o tessuti hi-tech piu' resistenti e adatti a temperature estreme, oltre a farmaci sempre piu' mirati nel colpire patologie. Ad oggi il nostro Paese, che si colloca ancora ben dietro Germania e Francia, conta circa 190 strutture impegnate nella ricerca in nanotecnologie, il 55% delle quali pubbliche, mentre il 45% e' rappresentato da imprese o centri di ricerca privati, per un totale di circa 4.100 addetti. E non solo. Nel periodo 2006-2009 sono stati depositati in Italia circa 450 brevetti che riguardano le nanotecnologie, mentre il 55% degli operatori privati e il 15% di quelli pubblici dichiara di avere prodotti 'nano-related' sviluppati allo stadio di prototipo o pilota. Il 30% delle strutture private, inoltre, ha prodotti che hanno raggiunto lo stadio della commercializzazione. "Abbiamo un paniere di innovazione nelle nanotecnologie che sarebbe folle se il nostro Paese non lo utilizzasse" ha sottolineato all'ADNKRONOS Renato Ugo, presidente di Airi, l'Associazione italiana ricerca d'impresa che oggi ha tracciato a Roma un bilancio dello sviluppo delle micro e nanotecnologie, nell'ambito della Giornata Airi per l'innovazione industriale. Si stima che, ogni anno, vengano mediamente destinati alle nanotecnologie finanziamenti pubblici per circa 100 milioni di euro, il 60% dei quali relativi a programmi italiani, il restante 40% in ambito Ue. Si tratta, spiega Ugo, "di un dato significativo, ma che richiede una rapida crescita, considerato che a livello mondiale la spesa globale per la ricerca e sviluppo nel settore delle nanotecnologie ammonta a 18,5 miliardi di dollari".

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