Welfare innovativo

"Occorre un punto di vista sulla sicurezza nuovo e globale, che includa  la sicurezza di genere, una specificità questa che necessita di interventi e risposte mirate". Così la consigliera nazionale di parità, Alessandra Servidori, intervenendo il 25 marzo scorso al convegno organizzato dalla LILT e dalla Fondazione Marco Biagi sul tema: "La salute della donna in Italia".
"L’armonizzazione degli orari di lavoro,la conciliazione e la flessibilità sono peraltro tra gli strumenti che le parti sociali hanno individuato nell’Avviso comune del Ministro Sacconi del 7 marzo scorso per nuove prassi finalizzate alla migliore flessibilità e produttività lavorativa e familiare.  "Sviluppare un’organizzazione del lavoro  armonica e attenta ai temi della produttività, della competitività, della conciliazione lavoro-famiglia, in un’ottica di sicurezza e benessere organizzativo è una delle priorità individuate nella riforma del modello contrattuale, condivisa  dalle parti sociali e dal Governo, dove la contrattazione decentrata è la sede più idonea, in quanto  vicina ai lavoratori e alle imprese, per affrontare concretamente temi così importanti quali salute e  sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici".

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Cinquew ha chiesto alle donne italiane un contributo scritto su una figura femminile apprezzata per le sue gesta, il suo coraggio, la sua cultura. Anche non più tra noi. Di seguito l'intervento di Annagrazia Calabria. La donna che “amo”: Maria Pia Fanfani. In questo anno che si caratterizza per noi Italiani anche con il 150° anniversario della nostra unità nazionale, credo sia positivo per tutti evidenziare l’importanza delle figure femminili che non solo hanno contribuito alle battaglie per l’unità d’Italia, ma da sempre in cento modi diversi e soprattutto nel ruolo di madri e di insegnanti, hanno formato e formano i ragazzi di ogni generazione.

Interessante ricerca della Fondazione per la Diffusione della Responsabilità sociale d'impresa che riprende in maniera organica i casi di best practice dove la conciliazione dei tempi tra vita lavorativa e privata è una realtà. E  - sforzo unico nel suo genere in Italia - prova a "estrarne" indicatori che mettano in relazione le politiche family friendly e efficacia aziendale delle stesse. Un tentativo di recensire, ma anche di quantificazione, seppur generale, per sostenere l'argomento che una modalità di lavoro più flessibile non conviene solo al dipendente ma anche all'azienda.

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Stralcio dell'audizione sulle politiche di conciliazione vita-lavoro tenuta ieri alla Camera dal Ministro Sacconi. “Il programma dedicato alla conciliazione che il governo aveva tempo addietro presentato- ha detto Sacconi,  facendo cenno al percorso che ha portato alla firma delle linee guida di conciliazione - aveva nella modulazione dell'orario di lavoro e nella contrattazione collettiva uno dei due assi per giungere ad una maggiore inclusione delle donne mercato del lavoro, una migliore tutela della natalità e della maternità”. L'accordo raggiunto è in sostanza, per il ministro Sacconi, “molto positivo”. “E' stato definito molto positivo da tutti - stigmatizza - ed è molto positivo anche per me poiché avvia una nuova stagione di relazioni industriali che si interseca con molti accordi e che determina una maggiore produttività del lavoro attraverso la maggiore utilizzazione degli impianti e dei tempi di lavoro”.  “Una serie di accordi recenti – ha rilevato ancora il ministro Sacconi facendo riferimento all'accordo Mirafiori- hanno dato luogo ad uno scambio nel quale il sindacato non ha preteso un controllo sociale sulla produzione ma ha chiesto in cambio di condividere i risultati che ne potrebbero derivare”.

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