Cultura, ricerca, sviluppo

Dal grafico in 3D di Istat, all’interno del rapporto “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, si evincono le percentuali dei laureati in discipline tecnico-scientifiche.
Giunto alla sesta edizione, "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” offre un quadro d'insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano.
Il prodotto arricchisce l'ampia e articolata produzione dell'Istat attraverso la proposta di 120 indicatori, raccolti in 19 settori, che spaziano dall'economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all'ambiente, alle tecnologie e all'innovazione.
Gli indicatori si possono consultare, scaricare su un foglio elettronico, approfondire grazie ai link presenti in ogni pagina.

L'Istat ha pubblicato il rapporto “«Noi Italia», 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo", che contiene una serie di dati 2011 e 2012 su economia, cultura, mercato del lavoro, infrastrutture, ambiente, tecnologie e finanza pubblica.
Con oltre due milioni di giovani (nella fascia d'età 15-29 anni), il 23,9% del totale, che non studiano e non sono impegnati in un'attività lavorativa (i cosiddetti "Neet"), istruzione e lavoro dovranno entrare con forza nell'agenda di rilancio dell'attività di governo. Ma anche altri numeri vanno rapidamente migliorati, a partire da una pressione fiscale record. Nel 2012 ha raggiunto il 44,1%, 3,6 punti percentuali in più rispetto alla media Ue a 27.

Una carta d’identità per studenti stranieri, un patto fra istituzioni per docenti internazionali, un piano-casa dedicato a chi arriva dall’estero per studiare o lavorare negli atenei italiani: sono queste le iniziative messe in campo da Statale, Bocconi, Politecnico con Camera di Commercio di Milano per attrarre talenti da altri Paesi.
Lo stanziamento per il prossimo anno sarà di 270mila euro, messi dai 4 enti coinvolti e servirà a finanziare una serie di iniziative che muovono in questa direzione.

Mentre la Fcc americana (l’ente regolatore delle comunicazioni) pensa a un potenziamento del programma «E-rate», che garantisce alle scuole accesso a Internet a tariffe agevolate, e il presidente Barack Obama, nel suo discorso dello Stato dell’Unione, conferma l’obiettivo di portare entro quattro anni Internet veloce al 99% degli studenti americani, l’Italia riceve l’ennesima tecno-bocciatura. Serviranno quindici anni, di questo passo, dice l’Eurispes, per metterci alla pari con gli altri paesi europei.